Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Per secoli la vasca per lavarsi fu costituita da una semplice tinozza di lamiera smaltata oppure laccata che veniva adoperata soprattutto dalle donne, poiché gli uomini la consideravano qualcosa di effeminato.
La vasca da bagno simile a quella che oggi conosciamo, chiamata “bagno generale”, comportava un massiccio utilizzo di acqua, indispensabile a riempirla, ragion per cui a lungo essa costituì una sorta di oggetto di lusso che solo in pochi potevano permettersi.
A partire dal 1850 essa venne dotata di un ingegnoso seppur pericoloso sistema di riscaldamento a gas, costituito da fiammelle che venivano situate proprio al di sotto della vasca stessa; gli incidenti domestici causati da questa “comodità” non furono pochi.
All’inizio del ‘900 si assistette ad un repentino cambiamento delle abitudini riguardanti l’igiene personale, che divenne decisamente più assidua e profonda non solo per ragioni culturali, ma soprattutto per via delle innovazioni che vennero apportate nel campo e che la resero più semplice per tutti.
La prima e più importante in assoluto fu l’arrivo dell’acqua corrente nelle case, che portò, fra l’altro, ad una maggiore diffusione delle vasche da bagno, che da allora divennero una parte fissa dell’arredo della stanza a loro dedicata insieme al lavandino, al bidet e al water, proprio come ancora oggi accade (Foto da: aziendainfiera.it).
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