Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Più o meno tutti, a partire dalla prima elementare, conoscono la storiella della mela che, accidentalmente caduta dal ramo di un albero sulla testa dello studioso Isaac Newton, avrebbe poi finito per ispirargli la teoria della gravità, in pratica una vera e propria rivoluzione in ambito scientifico.
Ma si tratta di realtà o solo di una leggenda popolare che si è tramandata più o meno inalterata in questi ultimi secoli?
L’aneddoto, nei particolari, è sicuramente inventato, ma un fondo di verità, come spesso accade in questi casi, c’è ed è lo stesso Newton a confermarlo, in quanto fu lui a riferire all’archeologo William Stukeley, che la nozione di gravità gli fu ispirata dalla banale caduta di una mela (Stukeley lo riporta nelle sue “Conversazioni“).
Il fatto che il frutto cadesse sempre e soltanto verticalmente infatti, e mai orizzontalmente oppure all’insù, doveva stare per forza a significare l’esistenza di una legge di attrazione della Terra nei confronti di oggetti e persone che la abitano.
Newton estese in seguito questa legge allo spazio, al sistema Terra-Luna e, grazie alle leggi di Keplero, riuscì anche a dimostrare che tale forza è proporzionale al quadrato della distanza (Foto da: media.inaf.it).
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