Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Nei secoli scorsi fare il bucato non era né scontato né facile, poiché la mancanza di acqua nelle abitazioni costringeva a recarsi presso le fontane pubbliche, una scomodità cui si aggiungeva l’alto costo del sapone, che le famiglie meno abbienti facevano fatica a comprare.
Ecco perché sfoggiare abiti e biancheria intima puliti fu, a lungo, un privilegio per nobili e ricchi, e neppure sempre, basti pensare alla sporcizia che imperava nella magnifica corte di Versailles nel ‘700 (https://www.pilloledistoria.it//1569/storia-moderna/versailles-splendore-sporcizia).
Per spendere meno, soprattutto fra i ceti popolari, per molto tempo al posto del sapone si usò il ranno, un detergente fatto in casa con cenere o urina.
La costruzione delle condutture nel XIX secolo comportò una maggiore disponibilità di acqua per le persone, ma per giungere ad un livello di igiene personale quotidiana davvero soddisfacente, bisognerà attendere il ‘900 (Foto da: georgianagarden.blogspot.it).
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