Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Culla di civiltà e capolavoro a cielo aperto, Firenze divenne, tra il XIV e il XV secolo, la città più importante d’Europa.
A conferirle un prestigio ineguagliabile furono soprattutto la cultura e l’arte che essa riuscì a favorire e ad esprimere, ma anche l’ingegneria, di cui a tutt’oggi restano testimonianze di valore incalcolabile.
La cupola realizzata da Filippo Brunelleschi, quella che domina Santa Maria del Fiore, ne è probabilmente l’esempio più noto, mentre poco conosciuto, anche se di tutt’altro tenore e di certo non paragonabile ad essa, è il sistema di raffreddamento di cui venne dotato Palazzo Pitti per trovare sollievo durante l’estate, un vero e proprio colpo di genio per l’epoca.
Residenza medicea fin dal 1550, nel 1560 Palazzo Pitti subì lavori di ampliamento e di restauro che comportarono anche la realizzazione, all’interno delle sue grandi stanze, di una sorta di “aria condizionata” ante litteram, che dovette migliorare non poco la qualità della vita dei suoi inquilini.
Il funzionamento era questo: attraverso alcune grate poste sui pavimenti e le finestre che affacciavano sul magnifico giardino di Boboli, si creavano naturalmente flussi di aria fresca che, dai seminterrati, arrivavano fino ai piani superiori, riuscendo ad abbassare la temperatura fino a 10 C° (Foto da: it.wikipedia.org).
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