Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Le donne hanno sempre curato molto la bellezza del seno, simbolo di femminilità per eccellenza.
Se è vero che la chirurgia plastica, soluzione spesso risolutiva ma decisamente invasiva, è un’invenzione recente, altrettanto non si può dire per i rimedi soft, per lo più a base naturale, di cui i manuali di ogni tempo abbondano.
Per secoli infatti, piante e fiori, opportunamente e sapientemente miscelati fra loro, magari con l’aggiunta di qualche ulteriore elemento, hanno costituito gli ingredienti principali di tante ricette di bellezza, comprese quelle per mantenere il seno alto, giovane e sodo.
Ma cosa si faceva per il volume?
In assenza di protesi e quant’altro, o ci si accontentava di quello che Madre Natura aveva più o meno generosamente elargito, oppure si agiva per migliorare leggermente la situazione, ma senza aspettarsi miracoli.
A differenza della moda attuale, che propone seni “bombastici”, per la maggior parte del periodo rinascimentale la tendenza fu quella di sfoggiare seni piuttosto piccoli e castigati, almeno in determinati ambienti.
Ciò significa che per cercare di ridurre lati A troppo ingombranti, giudicati poco eleganti e raffinati, si ricorreva ad applicazioni di coratella di lepre e midollo di zampa di montone, ingredienti che, se usati con costanza, avevano, pare, la capacità di ridurre il volume dei pettorali (Foto da: mda-arte.blogspot.it).
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