Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
L’articolo che segue lo scrissi per il sito notizie.it: l’argomento è la spedizione di Carlo Pisacane, uno degli eventi più tragici del nostro Risorgimento.
Carlo Pisacane era un aristocratico napoletano che aveva deciso di appoggiare l’idea di Giuseppe Mazzini secondo la quale, per portare ad un sollevamento generale delle genti della Nazione, era necessario iniziare dal Sud d’Italia, facendone il punto di partenza per le future azioni che avrebbero dovuto sconvolgere in seguito l’intero territorio.
Purtroppo il piano, che teoricamente sembrava fattibile, si risolse in pratica in una tragedia che segnò profondamente l’animo dei patrioti dell’epoca.
Il 25 Giugno 1857, Pisacane, insieme a 24 compagni, salpò da Genova sul piroscafo di linea “Cagliari” e se ne impadronì, non riuscendo tuttavia ad intercettare le imbarcazioni con cui il siciliano Rosolino Pilo avrebbe dovuto rifornirlo di armi.
Durante una sosta a Ponza, Pisacane e i suoi uomini liberarono circa 300 detenuti che si aggregarono alla spedizione ingrossandone notevolmente le fila.
In seguito però, per una serie di circostanze sfavorevoli, malintesi e sfortuna, la situazione precipitò.
Il 28 Giugno i patrioti raggiunsero Sapri, dove, alla notizia del loro arrivo, si prevedeva (e ci si augurava) un sollevamento generale della popolazione contro il re Ferdinando II di Borbone, fatto che però, non si verificò.
Contemporaneamente Mazzini, che aveva raggiunto Genova di nascosto, non riuscì a provocare la prevista insurrezione che avrebbe dovuto appoggiare quella di Pisacane; alla fine dunque, nulla di ciò che era stato preparato andò in porto.
I contadini campani, per la maggior parte fedeli al sovrano borbonico, finirono con il dare rinforzo ai soldati inviati a caccia degli insorti, che circondati, vennero in maggioranza barbaramente uccisi, e solo qualcuno, più fortunato, riuscì a scampare al massacro e venne fatto prigioniero.
Il giovane e biondo Pisacane, vistosi perduto, si suicidò con un colpo di pistola.
Terminava così, in un bagno di sangue, una delle spedizioni più celebri e tragiche del Risorgimento italiano.
Di Carlo Pisacane ci sono rimasti alcuni scritti importanti, fondamentali per la comprensione della società e di un certo tipo di mentalità diffusa nell’Italia meridionale di metà ‘800; su tutti, ricordiamo almeno “Saggi storici, politici e militari sull’Italia” (Articolo tratto da: notizie.it) (Foto da: dentrosalerno.it e scudit.net).
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