Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
La caccia, soprattutto quella alla volpe, era una delle attività preferite di sovrani e aristocratici nei secoli passati; il giovane re di Francia Luigi XVI nutriva nei confronti di questa disciplina una passione addirittura smisurata, tanto da non rinunciare alla sua quotidiana battuta di caccia per nessuna ragione al mondo, incurante del fatto che bisognava alzarsi ogni mattina all’alba per poi far ritorno alla reggia ogni sera stanchi morti per la fatica.
Di parere diverso, e sicuramente una rara eccezione sia per l’epoca che per il rango, era invece sua moglie Maria Antonietta, che trovava la caccia non solo un passatempo inutile e noioso, ma anche crudele: la regina di Francia amava molto gli animali (https://www.pilloledistoria.it//5449/storia-moderna/maria-antonietta-lamore-per-gli-animali) e faceva non poca fatica a dover vedere continuamente i loro corpi martoriati da pallottole e morsi di cani.
Ma, come è noto, sfuggire alla rigida etichetta che regolava la vita alla corte di Versailles era praticamente impossibile, soprattutto se si apparteneva al sesso femminile e, volenti o nolenti, si dovevano assecondare le inclinazioni del proprio consorte; così, la sovrana, di carattere dolce e premuroso, si limitava semplicemente ad accompagnare di tanto in tanto Luigi XVI solo per farlo felice e a riempire la sua carrozza di cibi freschi e bevande dissetanti da distribuire al momento giusto a tutti i partecipanti.
E trovava anche il modo di sentirsi utile a qualcuno (Foto da: http://www.notizie.it).
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