Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Qualche anno fa scrissi per il portale notizie.it un post su Tarquinio il Superbo, famoso per essere stato “cacciato” a furor di popolo dal trono di Roma ed aver dato così involontariamente l’avvio ad una nuova fase della storia cittadina.
L’articolo è quello che ripropongo di seguito.
Non sono moltissime le notizie biografiche su Tarquinio il Superbo, ma esse, a parte qualche inevitabile tratto leggendario, sembrano certe e autentiche, pertanto il ritratto umano e politico che se ne ricava sembra essere del tutto veritiero.
L’appellativo di “Superbo” gli venne conferito allorché impedì lo svolgimento dei funerali al predecessore, adducendo la pretestuosa motivazione che neppure Romolo aveva avuto funerali solenni.
Tarquinio si comportò fin da subito come uno spietato tiranno: consapevole di aver raggiunto il potere illegalmente e per questo costretto a difenderlo instaurando un regime di terrore, decise di occuparsi da solo delle questioni capitali, facendo a meno di consiglieri, pertanto si arrogò il diritto di condannare o assolvere a suo piacimento, di mandare in esilio chiunque non gli garbasse, di confiscare beni a chi desiderava.
Ridimensionò il potere dei senatori, non consultandoli praticamente mai e decidendo da solo per guerre, pace, trattati e alleanze.
Tarquinio ottenne molti successi in campo militare: sconfisse i Volsci, conquistò la città di Gabi, fece la pace con gli Equi e rinnovò l’alleanza con gli Etruschi.
Inoltre si preoccupò di stabilire con i Latini rapporti di amicizia e parentela, per rafforzare i quali dette in sposa la figlia al nobile Ottavio Mamilio Tuscolano.
Suo grande nemico interno era Lucio Giuno Bruto, figlio della sorella del re, deciso a far cedere la Monarchia; egli fu abile nell’incitare il popolo alla ribellione, facendo leva sulle condizioni ingiuste cui i cittadini erano sottoposti, e finalmente il tiranno fu deposto e cacciato insieme alla sua famiglia.
Con Tarquinio il Superbo ebbe fine la storia monarchica di Roma: d’ora in poi la città non sarebbe mai più stata governata da un re.
Certamente Tarquinio attuò una politica odiosa, stabilendo un potere personale assoluto e arbitrario, ma si distinse positivamente nelle opere pubbliche: durante il suo regno Roma fu abbellita di imponenti costruzioni, soprattutto a carattere religioso, che ne accrebbero potere e prestigio.
In politica estera invece, il settimo e ultimo re di roma si assicurò il controllo della costa laziale, dove fondò alcuni empori commerciali in accordo con le comunità locali; ciò sembrerebbe avvalorato dal primo trattato fra Roma e Cartagine, che anche se concluso nel 509 a.C. quindi dopo la deposizione del Superbo, deve necessariamente e logicamente far presupporre che vi fosse una situazione storica territoriale favorevole creata in precedenza e risalente proprio all’ultimo periodo della Monarchia.
Una curiosità: Tarquinio il Superbo uccise la moglie Tullia Maggiore per sposare la sorella Tullia Minore, che a sua volta uccise il marito (Foto da: http:/romanoimpero.com e http://www.wikipedia.org).
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