Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Per quanto possa sembrarci strano e anche piuttosto disgustoso, nell’antichità, presso ogni popolo, era consuetudine portare in tavola, con grande soddisfazione, pietanze che oggi non ci sogneremmo di mangiare neanche sotto tortura.
Con differenze dovute ad epoche, culture e zone geografiche, cibarsi di strani animali e delle loro interiora, nei secoli scorsi, era la norma.
Fra i numerosi esempi a riguardo, troviamo il piatto citato dallo scrittore greco Ateneo di Naucrati, vissuto nel III secolo d.C, sul quale abbiamo informazioni molto scarse.
Nella sua opera intitolata Deipnosofisti (I dotti a banchetto), egli parla di un ottimo maialino metà arrostito e metà bollito (secondo una “moda” culinaria in passato sperimentata spesso e con grande successo) riempito al suo interno con tordi e…stomaci di pollo.
Insomma, roba da far accapponare la pelle (Foto da: anticaporchetta.com).
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