Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
La sera del 29 Luglio 1900, dopo aver premiato gli atleti partecipanti ad un “concorso ginnico” a Monza, il re d’Italia Umberto I cadde sotto i colpi di pistola (tre, il quarto finì contro la carrozza) sparati dall’anarchico Gaetano Bresci.
Dopo essere stato miracolosamente salvato dalla ferocia della folla, che lo avrebbe linciato, il regicida venne arrestato e infine condannato all’ergastolo (la pena di morte era stata abolita dal Codice Zanardelli).
Se è vero che a distanza di oltre un secolo dall’attentato non sussistono dubbi sulla dinamica e sul movente politico dell’attentato, lo stesso non può dirsi sulla fine di Bresci.
L’evento presenta infatti molti lati oscuri e difficilmente spiegabili, che non consentono di archiviarlo come un fatto storicamente accertato sotto ogni punto di vista.
Si trattò di suicidio o di assassinio?
Gaetano Bresci vittima di un “Sant’Antonio”?
L’uomo, che da qualche tempo era stato rinchiuso nel carcere di Santo Stefano a Ventotene, fu ritrovato ormai cadavere, appeso per il collo all’inferriata della sua cella tramite un lenzuolo o un asciugamano, dal secondino che avrebbe dovuto guardarlo a vista giorno e notte ma che si era allontanato per qualche minuto, consentendogli di agire.
Era il pomeriggio del 22 Maggio 1901.
Tuttavia la data e la versione ufficiale dell’accaduto sono state messe in discussione più volte e da più di qualcuno nel corso degli anni successivi.
Nel 1947 Sandro Pertini dichiarò che Bresci era rimasto vittima di un “Sant’Antonio“, il tipico pestaggio riservato dalle guardie ad alcuni prigionieri per dar loro una lezione ed ammansirli, ma che a volte portava alla morte.
Dopo aver fatto irruzione nella cella, tre guardie avrebbero quindi buttato una coperta addosso a Bresci e lo avrebbero travolto con calci e pugni rivelatisi poi fatali.
La misteriosa sparizione, in seguito, del dossier che Giovanni Giolitti aveva messo insieme allo scopo di far luce sull’oscura questione, non fece che accrescere le perplessità in merito ad un caso che, ancora oggi, è tutt’altro che chiuso (Foto da: it.wikipedia.org).
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