Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Nella giornata di oggi Google celebra con uno dei suoi bellissimi doodle a tema, il 41° anniversario di una delle più importanti scoperte di sempre, i resti di un Australopiteco afarensis femmina noto in tutto il mondo con il nome di Lucy.
Era infatti il Novembre del 1974 quando ad Afar, in Etiopia, il paleontologo Donald Johanson e i suoi collaboratori si imbatterono nello scheletro di questo esemplare dell’età di circa 25 anni vissuto oltre 3 milioni di anni fa; il nome le venne conferito in onore della celebre canzone dei Beatles Lucy in the Sky with Diamonds.
Le 52 ossa totali rinvenute, permisero di capire che Lucy era alta soltanto 1,07 metri, aveva un peso corporeo compreso tra i 29 e i 45 Kg., denti simili ai nostri e cranio scimmiesco; sebbene essa appartenesse ad una specie già bipede, e quindi fosse perfettamente capace di reggersi sulle due gambe e deambulare come gli esseri umani, conduceva una vita in parte ancora arboricola.
Di sicuro Lucy si arrampicava sugli alberi per sfuggire ai predatori e si cibava, anche, di insetti e lucertole.
Forse questa nostra lontana progenitrice morì di sfinimento sulle rive di una palude, ma poiché, fortunatamente, nessun animale la sbranò, il suo corpo ha potuto fossilizzarsi e giungere in gran parte fino a noi praticamente intatto.
Se volete saperne di più su Lucy, su come viveva e su come la sua scoperta ha cambiato il corso degli studi in fatto di preistoria, non dovete far altro che cliccare sul doodle di Google e vi appariranno tutti i risultati della ricerca (Foto da: omodeo.anisn.it).
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