Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Emiliano Amici, curatore del sito sguardosulmedioevo.org, ha fatto un’eccezione per Pillole di Storia scrivendo un articolo che esula da quello che è lo specifico campo del sito stesso, incentrato sul Medioevo.
L’articolo, che si occupa di un argomento cruciale della Storia recente, è quello pubblicato di seguito.
La Crisi di Cuba si colloca durante il periodo della “Guerra Fredda” ossia quel particolare momento storico in cui USA e URSS si confronteranno su vari scenari mondiali senza entrare mai in guerra tra di loro.
Ma nell’ottobre del 1962 si andò vicino ad una guerra nucleare dalle dimensioni devastanti per il mondo.
Tutto inizia nell’aprile del 1962 quando il Presidium dell’URSS accetta la richiesta di Cuva di armi convenzionali per la sua difesa contro un eventuale attacco statunitense; l’avvenimento della Baia dei Porci col fallito tentativo di rovesciere Castro aveva da un lato gettato fango sull’amministrazione Kennedy ed il suo entourage militare, dall’altro aveva messo in allarme Cuba che chiese aiuto al suo alleato politico-ideologico.
Gli aiuti consistevano in un reggimento di fanteria e 180 missili terra aria SAM. Ma alla fine di maggio Chruscev voleva aumentare il potenziale militare dell’isola con la costruzione di una base per sottomarini sovietici che trasportavano missili armati con testate atomiche e il dispiegamento di ben trentasei lanciamissili ss-4 a media gittata e ventiquattro ss-5 a gittata intermedia.
Anche se Castro non aveva chiesto armi atormiche sul territorio, Chruscev gliele donò più che volentieri senza tra l’altro impegnarsi molto a convincere il leader cubano.
Questo importante dispiegamento di armi era dovuto per compensare i missili puntati dall’Italia e dalla Turchia con i famosi Jupiter che furono installati proprio sul confine sovietico.
Con questa prova di forza Mosca non solo acquistava prestigio agli occhi del mondo ma soprattutto si vendicò dell’umiliazione avvenuta nel 1961 quando il Segretario alla DIfesa Gillpatric vantava la superiorita americana nel campo delle armi nucleari.
Nel 1962 gli USA avevano cinque mila testate atomiche mentre l’URSS ancora non riusciva a colmare la difficoltà circa il trasporto dei missilia lunga gittata: erano in possesso di venti missili intercontinentali contro i cento ottanta americani. Chruscev era convinto che dopo aver avvisato il mondo della presenza di testate nucleari a pochi chilometri dall’America avrebbe ottenuto concessioni su Berlino, Laos.
Ma ka Cia era a lavoro. Il suo capo John McCone aveva notato da tempo grandi imbarcazioni che puntavano dritte verso Cuba e avvisò Kennedy degli strani movimenti peraltro confermati dalle spie sull’isola.
Il 14 ottobre Kennedy decise di autorizzare il volo di aerei di ricorgnizione U2 con l’intento di scattare fotografie che risultaranno assolutamente inequivocabili; il 16 ottobre Kennedy convocò un team di funzionari per stabilire le mosse da attuare. Durante i colloqui di quello che sarà definito il “Comitato Esecutivo”, emersero 3 posizioni
a) La prima strategia era quella di attaccare con armi convenzionali i siti missilistici prima che diventassero operativi. Kennedy la respinse categoricamente a causa del rischio di uccidere i tecnici sovietici il che avrebbe comportato una ritorsione dalle conseguenze inimmaginabili o negli Usa o a Berlino;
b) La seconda strategia prevedeva un bombardamento aereo seguito da una invasione ma anche in questo caso Kennedy temeva di uccidere anche un solo uomo sovietico il che avrebbe sicuramente scatenato la rappresaglia comunistra.
c) La terza strategia era la via diplomatica; era chiaro e palese che i vertici militari volevano riscattare la pessima figura dell’invasione fallita della Baia dei Porci eprtanto ti parirono trattative sui piu svariati argomenti partendo dall’ottonere una risoluzione ONU che obbligasse Mosca a smantellare i siti missilistici.
Kennedy, intanto, decise di premunirsi installando missili convenzionali in Florida in vista di una eventuale attacco dell’isola nel caso in cui anche la via diplomatica sarebbe andata male.
Successivamente Kennedy portò l’esercito al più alto livello di allerta dalla Guerra in poi, gesto che quintuplicò i B-47 e i B-52.
L’implemento dell’apparato bellico aveva il chiaro scopo di incentivare Mosca a togliere i missili a Cuba mostrando una prova di forza che Mosca sapeva bene di non poter contrastare.
Il 22 ottobre, in un messaggio a reti unificate, Kennedy dichiara di avere creato una “quarantena” contro le navi sovietiche che avanzavano verso l’isola; fu abilmente evitato il termine “blocco” in quanto secondo il diritto internazionale un blocco navale è un atto di guerra a tutti gli effetti.
Inoltre avvertì Mosca che un missile che avrebbe colpito un qualunque Paese dell’emisfero occidentale sarebbe stato interpretato come un attacco sul suolo americano il che avrebbe scatenato una rappresaglia atomica immediata.
Il 24 ottobre alle ore 10.00 inizia la quarantena che non sortì completamente gli effetti sperati infatti era facilmente vulnerabile anche dai sottomarini sovietici che potevano rompere il blocco in qualsiasi momento…sembrava davvero che la guerra fosse imminente.
Nonostante i missili sovietici su cuba erano pronti per essere lanciati in un qualsiasi momento, Chruscev decise di proporre un accordo per risolvere una crisi che avrebbe gettando il mondo verso la catastrofe atomica.
In una sera drammatica del 26 ottobre 1962 arrivò una lettera attribuita al segretario comunista in cui si chiedeva la rinuncia ad ogni tentativo di invasione di Cuba in cambio del disarmo.
Mentre il Comitato Esecutivo lavorava per stabilire una nuova strategia arrivò una seconda lettera in cui oltre a non invadere Cuba, gli Usa avrebbero dovuto smantellare gli Jupiter installati in Turchia.
La prima lettera fu tenuta segreta ma la seconda fu diffusa via radio e Kennedy, per non dare l’idea al popolo americano di debolezza (le elezioni di medio termien erano alle porte) decise di accettare le condizioni della prima lettera, sicuramente più concilianti.
La sera del 27 ottobre Bob Kennedy segretario alla difesa si recò all’ambasciata sovietica che, convinta di una guerra imminente, stava bruciando i suoi archivi. Bob Kenendy assicurò l’ambasciatore che gli USA non avrebbero mai invaso l’isola e non avrebbero mai appoggiato terzi che con le medesime intenzioni.
Ma l’accordo prevedeva una clausola…per non apparire deboli, gli Usa chiesero segretezza sul secondo punto dell’accordo: i missili Jupiters in Turchia sarebbero stati smantellati nel giro di sei mesi a patto che questo accordo non venisse divulgato alla stampa altrimenti gli USA avrebbero smentito (l’accordo non era scritto) e ovviamente a patto di uno smantellamento dei siti sovietici su Cuba.
Castro se la prese con l’alleato sovietico accusandolo di aver ceduto ai ricatti sovietici pertanto decise di non permettere le verifiche degli ispettori dell’ONU ma Kennedy utilizzò mezzi altrettanto efficaci.
L’accordo era solo informale e nel 1970 Breznev e Nixon confermarono l’impegno dei loro predecessori per iscritto.
Grazie agli uomini di buona volontà, il mondo è salvo.
Si consiglia per la lettura:
a) Un Mondo di Nazioni, Keylor
Filmografia
a) Thirteen Days (film completo: http://www.youtube.com/watch?v=sl7zPeILmCM)
Altri link
a) Il discorso di Kennedy sulla Quarantena (http://www.youtube.com/watch?v=W50RNAbmy3M)
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