Vittorio Emanuele II e la “bella Rosina”. Sembra che il cibo fosse un “collante” importante per la loro unione

Che rapporto avevano con il cibo e l’alimentazione in genere re e regine d’Italia?

Quali erano i loro gusti e le loro preferenze a tavola?

Qualcosa in proposito sappiamo.

E’ noto che Vittorio Emanuele II abbia avuto una lunga relazione con la “popolana” Rosa Vercellana, meglio conosciuta come la “bela Rosin“; ebbene, sembra che la signora riuscisse a tenersi stretto il regale amante anche “prendendolo per la gola“, dato anche l’appetito non comune di cui esso godeva, e non facendo mai mancare a tavola cacciagione, pollo con cipolle, lumache e piatti tipici della tradizione culinaria piemontese, come i tajarin (pasta all’uovo) e la rinomata bagna cauda.

Diversi aneddoti legati al cibo si raccontano anche a proposito dell’amata regina Margherita, colei in onore della quale nacque la pizza tricolore che ancora oggi porta il suo nome; un giorno, durante lo svolgimento di un fastoso pranzo ufficiale al Quirinale, avendo il consuocero Nicola I difficoltà a mangiare il pollo servendosi di coltello e forchetta, la regina lo tolse con disinvoltura dall’imbarazzo afferrando il pollo con le mani e facendo in modo che gli altri commensali la seguissero a ruota.

Bando alle formalità insomma, almeno in determinate circostanze.

Infine la regina Elena, moglie di Vittorio Emanuele III, rimase sempre legata alla cucina del Montenegro, suo Paese d’origine; amava in particolare il montone allo spiedo, il prosciutto al forno, il maiale cotto con riso, cipolle e melanzane, alimentazione, pare, non troppo gradita all’augusto consorte (Foto da: marcaaperta.it).