Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Questa immagine immortala un avvenimento di importanza cruciale nella storia recente del nostro Paese: dopo la sconfitta della monarchia al referendum, l’ormai ex re Umberto II lascia l’Italia per sempre.
Ecco le parole con le quali l’Espresso del 15 Giugno 1946 descrisse il momento della sua partenza:
“Alle 15.40 del 13 Giugno giungeva all’aeroporto una colonna di otto auto con a bordo 35 persone. Umberto era in testa con una piccola berlina verde sul cui cofano sventolava il guidoncino reale. La macchina si dirigeva sulla pista di decollo e si fermava a fianco dell’apparecchio. L’ex sovrano, che vestiva un elegante doppio petto grigio, appariva pallido e stanco. Finito il carico del bagaglio, le persone del seguito si infilavano rapidamente nell’apparecchio. Umberto stringeva la mano ai presenti e quindi saliva anche lui”.
Un racconto scarno e preciso, che descrive perfettamente la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra (Foto da: altezzareale.com).
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Una data da ricordare .Ci siamo liberati di un personaggio incolore come il padre ma purtroppo ai figli e nipoti gli abbiamo permesso di ritornare.
Rispetto le idee di tutti, ma vorrei ricordare che le colpe di padri e nonni NON devono mai ricadere su figli e nipoti in un Paese civile. Umberto II poi, non è giudicabile dal punto di vista politico. Umanamente, cosa aveva di sbagliato? Non mi pare che dopo quel momento sia salito al potere il fior fiore delle virtù, tra mafiosi, ladri e incapaci…magari pure qualche assassino…
“ci siamo liberati”? veramente hanno contribuito i comunisti di Togliatti a distruggere 3milioni di schede, urne piene di voti a favore della MOnarchia sono stati trovati anche nella stazione ferroviaria di Bologna, Togliatti proclamo’ che se vinceva la Monarchia avrebbe scatenato la guerra civile, gli americani avevano paura, la Gran Bretagna, no. Tutto documentato da Massimo Caprara segretario di Togliatti, il capo del pci assieme a Romita e a socialisti organizzo’ il tutto, e se fino alla notte del 12 giugno vinceva la Monarchia con circa il 57%, tra 12 e 13 giugno, la situazione si ribalto’, tra l’altro non furono fatti votare gli esuli istriani, ostaggi dei comunisti, ed i soldati. Ricordiamoci che il padre, Re Vittorio Emanuele III, con il Governo dell’Italia libera, partendo da Roma per recarsi a Brindisi, salvo’ la Capitale dalla distruzione totale, come aveva promesso Hitler. La parola fuga, venne usata prima dai fascisti che avevano fondato la R.S.I. e poi a fine guerra dai comunisti.
l’ostilità di Togliatti verso la Monarchia derivo’ dal mancato accordo che il leader comunista voleva: appoggio alla Monarchia in cambio dell’entrata nel Governo anche dopo il 1946 (si stava avvicinando la Guerra Fredda che avrebbe messo all’angolo il pci), Re Umberto II si oppose temendo anche di fare la fine di Re Michele di Romania.
Grazie 1000 Giuseppe per il tuo intervento
grazie a Lei di averlo pubblicato, non sono a conoscenza se nei libri di Storia alle scuole vengono divulgate le scomode verità….
Personalmente cerco di essere sempre OBIETTIVA nel giudicare eventi e personaggi, non ho pregiudizi ideologici di nessun tipo, ma nelle scuole di obiettività non se ne vede moltissima ;) Scuola, libri e spesso insegnanti sono di parte, lo sappiamo
grazie ancora
E di cosa…scriverò ancora sui Savoia…a presto ;)