Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Utilizzo questo post per comunicare ai lettori di Pillole di Storia l’uscita di un saggio dal titolo “Architettura di una chimera: rivoluzione e complotti in una lettera dell’anarchico Malatesta reinterpretata alla luce di inediti documenti d’archivio” (per saperne di più: universitas-studiorum.it), scritto da Enrico Tuccinardi e Salvatore Mazzariello.
Il lavoro, nato da un’appassionante ricerca che ha impegnato gli autori per tre lunghi anni, ricostruisce, con l’ausilio di documenti d’archivio francesi ed italiani, una vicenda che resta storiograficamente aperta a distanza di oltre un secolo dagli eventi.
Si tratta di un’analisi dettagliata della ben nota lettera che il leader anarchico Errico Malatesta inviò da Londra il 18 maggio 1901 ad un compagno sconosciuto di Parigi e che fu intercettata dal Ministero degli Interni di Giolitti. Una missiva che partì dunque, emblematicamente, quattro giorni prima del “suicidio” di Gaetano Bresci nel penitenziario di Santo Stefano e che alludeva ad una misteriosa operazione supportata trasversalmente anche da elementi esterni alla più stretta cerchia anarchica e finalizzata alla realizzazione della agognata rivolta antisabauda.
Numerosi gli elementi innovativi presenti all’interno del saggio.
Viene, tra l’altro, finalmente individuato, con un buon grado di verosimiglianza, il destinatario della missiva e si appura, contro le precedenti ipotesi storiografiche, la reale e sorprendente identità di quell’ “Oreste” che un ruolo tanto importante riveste nell’economia dei fatti che Malatesta lasciava trasparire nella sua missiva. Documenti inediti trovati negli archivi parigini, hanno consentito di certificare senza alcun dubbio un concertato soggiorno di Malatesta a Parigi (Neuilly) presso l’ex regina di Napoli Maria Sofia di Baviera (dal 1 al 7 febbraio 1901) permettendo inoltre di far luce su molti degli eventi più pregnanti occorsi in quel frangente.
Si tenta di far luce anche sul ruolo, assolutamente non marginale, che ebbe nella vicenda l’enigmatico Angelo Insogna, uomo di fiducia di Maria Sofia, citato espressamente da Malatesta nella lettera, e che come Benedetto Croce segnalerà in una sua dichiarazione pubblicata sulla Stampa di Torino nel 1926, si rivelò essere uno dei principali fulcri di quella che fu probabilmente una incredibile ed articolata “convergenza di interessi”.
Sulla scia di una querelle storiografica mai sopita, che ha avuto negli anni passati ulteriore eco a seguito dei lavori presentati da Arrigo Petacco su Bresci e Maria Sofia, si è tentato di ristabilire una plausibile definizione degli eventi esaminati mantenendo un utilizzo rigoroso delle fonti ed un puntuale confronto con la più qualificata letteratura specialistica.
Il mondo accademico e tutti gli appassionati e curiosi interessati a questo passaggio cruciale della nostra Storia, avranno modo di studiare ed approfondire tali nuovi dati riportati nel suddetto testo, in particolare quelli strettamente documentaristici ed archivistici.
Di seguito i dati editoriali essenziali e la quarta di copertina con la presentazione del contenuto.
Titolo: Architettura di una chimera
Sottotitolo: Rivoluzione e complotti in una lettera dell’anarchico Malatesta reinterpretata alla luce di inediti documenti d’archivio.
Autori: Enrico Tuccinardi e Salvatore Mazzariello.
ISBN: 9788897683728
Casa editrice: Universitas Studiorum S.r.l.
Luogo: Mantova.
Data di pubblicazione: Novembre 2014.
Numero di pagine: 184.
QUARTA DI COPERTINA:
Il 18 maggio del 1901 il più celebre e temuto degli anarchici italiani, Errico Malatesta, all’epoca esiliato a Londra, inviò a un destinatario ignoto una misteriosa lettera, densa di contenuti che alludevano a complotti e macchinazioni rivoluzionarie in Italia. La lettera fu intercettata dai servizi segreti del Ministero dell’Interno, presieduto da Giovanni Giolitti. A meno di un anno da quando, in una calda serata di luglio, un giovane anarchico venuto dall’America, Gaetano Bresci, aveva assassinato il Re d’Italia, lo spettro anarchico tornava a incombere sulla Penisola.
L’anarchismo, agli inizi del XX secolo, si stava trasformando in una minaccia planetaria e in Italia, complici le politiche sociali di uno Stato autoritario e repressivo, rischiava di trovare l’appoggio determinante di un popolo sempre più esasperato. In questo humus storico-politico germoglia e si sviluppa l’intreccio di eventi che fa da sfondo alla missiva di Malatesta. Per la prima volta, grazie a una serie di documenti inediti, vengono identificati i personaggi chiave della lettera e, attraverso un minuzioso lavoro di ricerca svolto in archivi italiani e francesi, viene fatta luce, dopo oltre un secolo, su un appassionante intrigo d’inizio ‘900, che vide coinvolti un gruppo di anarchici italiani residenti all’estero sotto la guida di Errico Malatesta, il governo italiano, con Giolitti e i suoi agenti infiltrati nel milieu anarchico, e persino l’ex regina di Napoli, Maria Sofia, in esilio a Parigi (Foto da: universitas-studiorum.it e wikipedia.org).
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