Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Quella della verginità di Maria è da sempre una delle questioni più controverse della cristianità, probabilmente quella che da secoli suscita i maggiori interrogativi e i dibattiti più accalorati tra studiosi e persone comuni.
In proposito scrissi un post per il sito notizie.it, che in occasione del Natale ripropongo ora su Pillole di Storia.
La questione della verginità di Maria, esplicitamente dichiarata nei Vangeli, ha sempre rappresentato un problema spinoso, fin dai primi secoli del Cristianesimo, accendendo focose discussioni fra i teologi.
Il secondo concilio di Costantinopoli, tenutosi nel corso del VI secolo, tentò di porre fine alle controversie sorte sulla natura umana o divina di Gesù, sancendo anche la cosiddetta “verginità perpetua” della Madonna, concetto secondo il quale ella sarebbe rimasta vergine prima, durante e dopo la nascita del Messia (assunto non accettato dai protestanti).
Verginità di Maria: cosa dicono i Vangeli
Ma cosa dicono espressamente, a riguardo, i racconti degli Evangelisti?
Maria, che sposò il falegname Giuseppe a sedici anni, sarebbe rimasta incinta grazie all’intervento dello Spirito Santo.
Matteo scrive: “Giuseppe prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù”.
Luca riporta anche il colloquio tra l’arcangelo Gabriele e la giovane donna, alla quale il messaggero di Dio disse: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo“.
Eppure, nei Vangeli stessi, si afferma con certezza la presenza di fratelli e sorelle di Gesù, come spiegarlo?
Secondo i teologi l’espressione attesterebbe un legame profondamente amichevole, ma non una parentela di sangue.
Tuttavia molti storici (non tutti), danno una spiegazione diversa.
Altre ipotesi
La verginità della madre di Gesù sarebbe stato un dettaglio aggiunto di proposito per confermare la profezia scritta nell’Antico Testamento, secondo cui il Messia sarebbe stato messo al mondo da una donna inviolata.
Ma anche questo punto è controverso, poiché nel testo originario (in lingua ebraica), si cita una “giovane donna”, espressione tradotta in greco con il termine “parthenos”, parola che ha tra i suoi vari significati anche quello di vergine, ma non solo.
Da un problema di traduzione quindi, sarebbe nato il secolare equivoco, da cui sarebbe di conseguenza scaturita la tradizione che tutti conosciamo.
Ci fu anche chi si spinse oltre, come il polemista anticristiano Celso che, nel II secolo giunse a sostenere che Maria fu messa incinta da un soldato romano, di cui fece persino nome e cognome, un certo Tiberio Panthera.
In generale, si può affermare che quasi tutte le religioni antiche avessero in comune la nascita per così dire “innaturale” di un essere divino (Articolo tratto da: notizie.it) (Foto da: latheotokos.it e asianews.it).
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