Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
La Rivoluzione Francese non fu solo un tripudio di nobili ideali e di grandi cause, ma anche un periodo di orrori senza fine, la maggior parte dei quali immotivati e totalmente insensati.
Quello della Principessa di Lamballe fu un assassinio brutale perpetrato da un’orda di criminali senza pietà ai danni di una donna innocente e indifesa.
Essere intima e fedele amica di Maria Antonietta era una “colpa” inaccettabile all’epoca e la sventurata pagò con la vita.
Troppo spesso si moriva così durante la Rivoluzione: per nulla.
L’articolo lo scrissi per notizie.it.
Tra tutti i misfatti compiuti durante la Rivoluzione Francese, episodi di violenza raccapricciante che nulla avevano a che fare con i sacrosanti principi di Libertà, Uguaglianza e Fraternità sbandierati ai quattro venti, il massacro della principessa di Lamballe fu probabilmente il più orrido e gratuito.
Ma vediamo innanzitutto chi era questa donna a cui il destino riservò una fine tanto atroce e immeritata.
Chi era la principessa di Lamballe
Maria Teresa Luisa di Savoia Carignano, classe 1749, era una giovane nobildonna italiana cresciuta a Torino.
Fin dalla tenera età essa mostrò un carattere mite, equilibrato e generoso.
Oggi la definiremmo una tipica e rara “brava ragazza di buona famiglia”.
Nel 1767 sposò Luigi Alessandro di Borbone, principe di Lamballe.
Quest’uomo dissoluto morì nel 1768 per aver contratto una malattia venerea, lasciando la moglie vedova a soli 19 anni.
Tuttavia, poiché il suocero adorava la nuora, dolce, sensibile e spesso preda di crisi di malinconia, lasciò che continuasse a vivere con lui e insieme si occuparono di molte opere caritatevoli, beneficiando tanti bisognosi.
La principessa Maria Antonietta rimase favorevolmente colpita dalla dolce Lamballe e le due divennero amiche inseparabili.
Colta, gentile, raffinata, la giovane Savoia fu per un periodo eclissata a corte dalla ingombrante presenza di Madame de Polignac, astuta e avida.
La ragazza però, tornò ad essere la migliore amica e confidente della regina proprio allo scoppio della Rivoluzione, quando la Polignac emigrò in Inghilterra abbandonando di fatto la donna che l’aveva tanto favorita, mentre Maria Teresa le fu vicina sino alla fine.
Quest’ultima giunse, terribile, prematura ed immeritata, il 3 Settembre del 1792.
I massacri di Settembre
In quelle giornate si verificarono i tristemente noti massacri di Settembre, una vera e propria carneficina di aristocratici incarcerati e impossibilitati a difendersi, ad opera di zelanti “lavoratori” della Rivoluzione improvvisatisi al tempo stesso giudici e carnefici.
In realtà si trattava di criminali incalliti, il cui operato non ha un minimo di giustificazione.
Il 2 Settembre si era insediato nel carcere de La Force, in cui la Lamballe era detenuta, una specie di “tribunale” estemporaneo composto da dieci uomini, assistiti da cinque “lavoratori” che, appostati alla porta della prigione, uccidevano a randellate i prigionieri che varcavano la soglia.
Gli “accatastatori” si premuravano poi di ammucchiare i cadaveri dopo averli spogliati, ricevendo per questo compito un congruo compenso.
Dopo una lontanissima parvenza di interrogatorio, la principessa fu rilasciata con le rassicuranti parole “E’ libera, signora“.
Uscita dalla porta, sembra che la giovane, inorridendo alla vista di quei corpi ammassati, abbia esclamato: “Via! Che orrore!” .
Furono le sue ultime parole.
La morte e l’ultimo oltraggio
L’infelice fu dapprima stordita, poi riempita di botte, completamente denudata, ripetutamente stuprata e infine lasciata in quello stato per ore sul selciato.
Mentre il cadavere veniva trascinato per strada, un certo Grison tagliò la testa della ragazza e l’affisse su una picca, qualcun altro le strappò il cuore, un altro ancora gli intestini.
Non paghi dello scempio compiuto, gli assassini portarono la testa della poveretta in corteo come macabro trofeo di vittoria, fin sotto le finestre della prigione del Tempio, dove si trovava rinchiusa la famiglia reale.
Quando Maria Antonietta si affacciò e constatò l’orrendo spettacolo, si accasciò a terra per un malore.
Mentre la Rivoluzione, che pure fu promotrice di grandi cambiamenti, archiviò una delle sue pagine più vergognose e vili (Articolo tratto da: notizie.it) (Foto da: handelforever.com).
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