Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Marie Curie è una di quelle donne che riescono a farci sentire veramente orgogliose di appartenere al genere femminile: intelligente e appassionata, convenzioni sociali ed ostacoli di ogni genere non le impedirono di dedicare la sua intera esistenza alla ricerca scientifica, che oggi la considera una pietra miliare della sua storia.
Di Marie Curie ce n’è una sola e vale la pena conoscerla meglio: l’articolo che segue, che raccoglie le informazioni biografiche essenziali sul suo conto, lo scrissi per notizie.it.
Nata in Polonia nel 1867 da una famiglia di insegnanti, Marie Sklodowska, che fin da piccolissima mostrò di possedere acuta intelligenza e una rara quanto preziosa predisposizione allo studio, riuscì a procurarsi una buona preparazione in chimica, la sua passione, e per perfezionarla non esitò a trasferirsi per un periodo a Parigi (in Polonia, all’epoca, le donne non avevano accesso all’Università).
Fu nella capitale francese che conobbe Pierre Curie: i due si sposarono e costituirono la coppia di scienziati più famosa e premiata del XX secolo; il profondo legame umano che intercorreva fra i due rappresentò anche un incredibile sodalizio tra studiosi appassionati che li portò a rivoluzionare il campo della Scienza moderna.
Nel 1896 Henry Becquerel scoprì l’uranio; le ricerche dei coniugi Curie, da allora, si volsero allo studio dell’emissione di raggi da parte di questo elemento.
Fu proprio Marie Curie a scoprire, poco più tardi, la presenza di un altro minerale all’interno dell’uranio stesso, il radio (da cui l’espressione comune “radioattivo”); per aver successivamente isolato e determinato le caratteristiche fisiche e chimiche dello stesso, Marie e Pierre Curie furono insigniti del Premio Nobel per la Fisica nel 1903.
Dopo la morte prematura del marito in un tragico incidente stradale, Marie gli succedette alla Cattedra dell’Università di Parigi dove da poco era stato chiamato ad insegnare; la donna continuò e sviluppò le ricerche iniziate a suo tempo insieme a Pierre, e nel 1911 vinse il secondo Nobel, stavolta per la Chimica.
Ancora giovane si ammalò di un morbo che quasi certamente contrasse a causa dei lunghi studi e del continuo contatto con radiazioni e materiali nocivi; morì nel 1934.
Marie Curie è un simbolo di riscatto per le donne di tutto il mondo, lei che riuscì, in un’epoca nella quale il sesso femminile non aveva ancora accesso a molti settori della società né tanto meno poteva ambire a ricoprire ruoli di potere, a diventare una scienziata di fama mondiale, un’insegnante universitaria e addirittura vincitrice di due Nobel (Foto da: huffingtonpost.co.uk e universitàdelledonne.it).
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