Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Il luogo in cui si troverebbe la tomba di Antinoo, amante dell’Imperatore Adriano morto tragicamente appena ventenne, è controverso.
Secondo alcune fonti l’inumazione del giovane avvenne in Egitto, dove morì, secondo altre a Roma.
A prescindere da quale sia la verità sulla questione tuttavia, è certo che Adriano, profondamente addolorato dalla sua scomparsa, fece erigere per il ragazzo almeno un cenotafio nella capitale.
Neanche la localizzazione di quest’ultimo tuttavia, è facile.
Essa è legata all’obelisco che lo ornava (o ne ornava la tomba, per chi crede alla sepoltura romana del ragazzo), che si trova adesso sul Pincio, la cui definitiva collocazione risale al 1822.
Prima esso era appartenuto alla nobile famiglia Barberini, da cui il nome di obelisco Barberini.
Il monumento funebre fu rinvenuto nel Rinascimento, ma non si è mai riusciti a stabilire con certezza dove si trovasse in precedenza.
Su questo punto le ipotesi sono numerose ed è difficile venirne a capo.
Si tratta di un’opera di proporzioni piuttosto ridotte su cui campeggiano scritte a caratteri geroglifici che assimilano Antinoo alla divinità egizia Osiride.
E’ questa una caratteristica di fondamentale importanza per la comprensione dell’atteggiamento tenuto da Adriano dopo la morte dell’amante e del tipo di culto che stabilì gli venisse tributato (https://www.pilloledistoria.it//6145/storia-antica/dolore-adriano-per-morte-antinoo-suo-giovane-amante).
Nel testo non potevano mancare, ovviamente, riferimenti alla grandezza del regno di Adriano stesso (Foto da: notizie.it).
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