Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Quello secondo cui soltanto il genere femminile sarebbe affetto dal morbo della vanità, è un luogo comune smentito dai fatti: fin dall’antichità gli uomini si sono occupati della bellezza e del benessere del corpo quanto e forse persino più delle donne, romani compresi.
I maschi dell’Urbe frequentavano le terme, facevano ginnastica, si cospargevano la pelle di oli ed unguenti, si depilavano con regolarità, si profumavano abbondentemente ma, su tutto, un’ossessione li perseguitava per gran parte della loro vita, quella per i capelli.
La capigliatura degli uomini, è noto, causa ormoni e genetica, è molto più fragile di quella delle donne, e a meno che non si abbia un po’ di fortuna dalla propria parte, tende a diradarsi presto e inesorabilmente; trattandosi di una problematica comune ad ogni epoca, essa costituiva un cruccio già nell’antichità e si cercava di porvi rimedio con i mezzi allora a disposizione e con un pizzico di fantasia.
Una vera e propria moda dei capelli maschili iniziò a svulupparsi durante l’età di Mario e Silla, quando gli uomini cominciarono a sfoggiare pettinature studiate in ogni dettaglio e, in caso di necessità, a riportare le chiome completamente in avanti per coprire antiestetiche stempiature ed incipienti calvizie (in parole povere, si facevano il classico “riporto”).
I tonsores (barbieri), si ritrovarono così a dover sbrigare una bella mole di lavoro, almeno stando a quanto affermato da Seneca a proposito dei giovani patrizi, che “passavano ore a disquisire sulla posizione di un ricciolo e amavano vedere più il disordine nello Stato che nella loro capigliatura”.
La tintura riscosse sempre un gran successo a Roma anche da parte maschile; quello alla germana, ovvero il biondo, rimase a lungo il colore più in voga, ma non mancarono stravaganze ed eccentricità, come quella dell’Imperatore Commodo, che si cosparse i capelli di polvere d’oro per far sembrare “la testa cinta da un’aureola divina”.
L’unico imperatore poco vanitoso e non affetto dalla mania dei capelli fu Augusto, carattere pragmatico per eccellenza, talmente impegnato in questioni serie, da dedicare alla cura di se stesso, capigliatura compresa, solo le attenzioni minime necessarie (Foto da: notizie.it).
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Ed iniziò, inevitabilmente, la decadenza dei costumi…………….
Ciao Blogmaster! Diciamo che era comiciata da un pezzo, secondo molti storici dalle Guerre puniche