Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Dopo un lungo periodo di declino ( per varie ragioni) registrato nei secoli XIV e XV, l’uso dell’olio d’oliva tornò in auge nel ‘700, non soltanto in cucina, dove divenne di nuovo protagonista, ma anche in molti altri settori, in particolare quello industriale, che all’epoca era in forte espansione, domestico, per l’illuminazione degli ambienti, e medico, come attestano molti libri dell’epoca, nei quali l’olio d’oliva veniva consigliato per la cura del mal di testa, della stitichezza, in caso di avvelenamento e per svariati altri disturbi.
Nel corso del XVIII secolo pertanto, la coltivazione dell’olivo divenne una delle principali risorse economiche d’Italia, terra particolarmente favorita dalla posizione geografica in pieno Mediterraneo; i Paesi del Nord Europa, impossibilitati a produrlo da sé a causa delle condizioni climatiche e territoriali inadatte, furono costretti a fare massiccia richiesta di olio d’oliva proprio all’Italia, che ne divenne la principale esportatrice.
Gli oli provenienti dalla Liguria e dalla costa ionica calabrese furono quelli che ottennero il maggior successo in assoluto, tanto da diventare i più rinomati nel Vecchio Continente per tutto il ‘700 (Foto da: fondazioneterradotranto.it).
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