Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Questa è una storia davvero triste.
Il dipinto di Paul Delaroche (1833) che vedete nell’immagine, racconta gli ultimi drammatici istanti della brevissima esistenza di Jane Grey, una sfortunata ragazza inglese salita sul patibolo a diciassette anni non ancora compiuti, per l’unica colpa di essere entrata, evidentemente a causa di quell’avventatezza e di quell’ ingenuità tipiche della gioventù, in un pericoloso intrico politico dal quale non seppe poi districarsi.
La prima sciagura di Jane fu quella di avere come genitori Henry Grey, marchese del Dorset e duca di Suffolk, e Frances Brandon, a sua volta figlia di Maria, amata sorella del re Enrico VIII, due pessime persone, spregiudicate, prive di scrupoli e talmente desiderose di lusso e agiatezza da non esitare a sacrificare la propria bambina pur di raggiungere i loro scopi, approfittando in particolare della stretta parentela con i Tudor.
L’incredibile serie di eventi che condusse la piccola Gray alla tragedia è talmente piena di macchinazioni e operazioni subdole da meritare una trattazione a parte, così come la personalità della fanciulla, per natura pacata ed incline allo studio e alla meditazione piuttosto che al lusso e al potere, pertanto dedicherò loro un post a parte.
Qui basti dire che Jane, costretta a sposare John Dudley, duca di Northumberland e protettore del regno, ovvero reggente in nome del re Edoardo VI, ancora minorenne, e a salire al trono dopo la prematura scomparsa di quest’ultimo, minato dalla tubercolosi o dal veleno e del rapimento di Maria Tudor, primogenita di Enrico VIII, venne infine condannata a morte per cospirazione, tradimento e oltraggio al potere regio.
Nella fredda mattina del 12 Febbraio del 1554, la sventurata giovane salì con apparente calma i gradini del patibolo eretto al centro del Tower Green, il prato delle esecuzioni situato nella Torre di Londra, e si presentò al cospetto del boia, che l’attendeva con la scure già pronta; le fonti narrano di un unico momento di smarrimento da parte della vittima, che con gli occhi già bendati, non riuscendo a trovare il ceppo su cui poggiare la testa, gridò: “Dov’è, dov’è?” finché un uomo non l’aiutò a farlo.
Jane Grey era stata regina per nove giorni (Foto da: wikipedia.org).
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