Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog

Cleopatra in un dipinto ottocentesco di Alexandre Cabanel

Cleopatra in un dipinto ottocentesco di Alexandre Cabanel

Lo scrittore latino Plinio il Vecchio definì Cleopatra “regina meretrix“, un’espressione forte e tutt’altro che amichevole, non c’è dubbio.

Ma fu realmente così l’ultima dei Tolomei, ovvero una donna spregiudicata e incline alla lussuria più sfrenata?

Di storicamente accertato ci sono l’abilità politica di Cleopatra, che tentò con ogni mezzo di salvare l’autonomia dell’Egitto, la sua cultura e la capacità, all’epoca non da tutte, di saper parlare correntemente molte lingue, caratteristiche dalle quali è fin troppo facile dedurre che fosse un donna affatto stupida o banale.

Più che la bellezza fisica, forse più leggendaria che reale, dovette essere proprio la sua forte personalità ad attrarre Cesare prima, Marco Antonio poi; senza escludere, soprattutto riguardo al primo, che un certo calcolo politico alla base della relazione dovette esserci, non abbiamo tuttavia motivo di dubitare della sincerità dell’amore e della passione che Cleopatra provò per entrambi, dai quali oltretutto ebbe ben quattro figli (https://www.pilloledistoria.it//3873/storia-antica/i-figli-cleopatra-quale-sorte-ebbero).

Il fatto che Cleopatra abbia rappresentato per secoli l’emblema stesso della lascivia e dell’erotismo più torbido, si deve in gran parte alla storiografia a lei avversa di parte romana; il motivo dell’odio e del disprezzo che i romani non mancarono mai di dimostrare nei confronti della regina egiziana, fu dovuto quasi certamente all’imposizione, giudicata prepotente e arrogante, della sua figura da parte di Cesare.

In aggiunta a ciò, un certo tipo di immancabile pregiudizio maschile ha fatto il resto (Foto da: www.tuttartpitturasculturapoesiamusica.com).

 

 

 

 

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About the Author: Maria Paola Macioci