Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Nella notte tra il 4 e il 5 Agosto del 1962, esattamente 52 anni fa, moriva Marilyn Monroe, la diva più famosa e acclamata di Hollywood.
La morte dell’attrice, trovata imbottita di Nembutal, visti anche i suoi difficili trascorsi psicologici e le crisi depressive sempre più frequenti, venne subito archiviata come un caso di suicidio, ma alcuni dubbi sulle cause e sulla dinamica del tragico evento, sollevati già all’epoca, non hanno mai trovato risposte realmente soddisfacenti, tanto che a distanza di oltre mezzo secolo il mistero continua.
Questo articolo lo scrissi per notizie.it
La mattina del 5 Agosto del 1962 tutti i giornali statunitensi strillavano in prima pagina l’inaspettato evento appena accaduto: poco prima dell’alba, nella propria abitazione di Brentwood, in California, era morta Marilyn Monroe, nata Norma Jane Baker, famosa attrice di commedie brillanti, personaggio del jet-set internazionale, prototipo della donna bella, bionda e svampita divenuta un sex-symbol nel mondo.
Ben presto la notizia si sparse nell’intero continente, lasciando ammutoliti e attoniti milioni di fans, perché la diva aveva solo 36 anni e sembrava godere di buona salute.
In realtà, la Monroe soffriva da tempo di forti crisi depressive e i suoi nervi accusavano spesso preoccupanti cedimenti; anche per questo motivo, fin da subito, si parlò di suicidio.
A trovarla riversa esanime sul letto della sua camera, nuda e appena coperta da un leggero lenzuolo, fu la cameriera, che dette per prima l’allarme; Marilyn aveva ingerito una dose eccessiva di barbiturici, che le era stata fatale.
Dunque, caso risolto, presto e bene.
Invece no, troppo semplice, troppo lineare, e troppe successive incongruenze per non gettare inquietanti ombre su una fine chiara solo in superficie, e che iniziò, già dopo poche ore, a mostrare aspetti apparentemente inspiegabili, almeno in base alla dinamica dei fatti ufficialmente accettata e diffusa.
Innanzitutto, l’autopsia: l’esame effettuato sul corpo dell’attrice accertò la presenza di Nembutal nel sangue in una dose troppo elevata per essere stata assunta oralmente e compatibile solo con un trasferimento per via endovenosa, ovvero con un’iniezione.
Le voci su un possibile omicidio divennero sempre più insistenti, e ancora oggi, a oltre 50 anni dalla morte della star, numerosi criminologi e medici insistono su questa strada, convinti che Marilyn Monroe sia stata uccisa perché “sapeva troppo” ed era pertanto diventata pericolosa.
Ma pericolosa per chi?
Del rapporto sentimentale con i Kennedy si è detto tanto: di sicuro, le continue e capricciose minacce rivolte a John e a Bob di rivelare alla stampa i particolari più intimi e scabrosi della loro vita privata, avrebbero costituito uno spinoso problema politico per i due fratelli, ma non così preoccupante da farli arrivare alla decisione di uccidere la donna.
Si è parlato di uno scottante segreto di cui l’attrice sarebbe venuta a conoscenza, e si sono fatte le ipotesi più fantasiose, arrivando a mettere in mezzo gli Ufo e un fantomatico incontro tra una delegazione extraterrestre e i vertici del governo americano, ma sembra più fantascienza che realtà.
Infine, la mafia e il mai chiarito legame tra la malavita organizzata e i Kennedy: vanno forse ricercate in questo ambito le motivazioni della morte prematura di Marilyn Monroe?
La sola cosa certa è che sulla bionda e infelice attrice, sepolta in una cappella del Westwood Village Memorial Park Cemetery, resta ancora molto da scoprire (Articolo tratto da: notizie.it) (Foto da: informarea.it e tvblog.it).
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