Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Mi perdonerete se nel mio blog, da tifosa del Torino, mi concedo il piccolo “lusso” di pubblicare un post su un personaggio che esula un po’ dal contesto generale, ma anche lo Sport, soprattutto quello con la “S” maiuscola, occupa un ruolo importante nella società e nella vita di ognuno di noi, ed ha un sua storia, spesso grandiosa.
La pagina più bella del calcio italiano l’ha scritta probabilmente (per me sicuramente!) il Grande Torino, che con il suo leggendario Capitano Valentino Mazzola ha regalato indimenticabili momenti di gioia ai tifosi e non solo.
Credo che tutti conosciate Valentino Mazzola, ma penso che (ri)leggere qualche notizia biografica sul suo conto non possa che far bene, soprattutto in un mondo come il nostro, dove lo sport è diventato solo un affare di soldi e uno scambio di merci.
L’articolo lo scrissi per notizie.it.
In occasione del 62° anniversario della Tragedia di Superga, nella quale perirono i giocatori e i dirigenti del Grande Torino, ho deciso di rendere omaggio a questa squadra indimenticabile e ormai leggendaria, dedicando un post a Valentino Mazzola, che ne fu l’indiscusso e amatissimo capitano e che a tutt’oggi resta, con le sue 196 presenze e 93 reti in serie A, uno dei più grandi e popolari calciatori nella storia del calcio italiano.
Nato a Cassano D’Adda il 26 Gennaio del 1919 da una famiglia di umilissime origini, Valentino Mazzola fece all’epoca parlare di sé, oltre che per le straordinarie doti di centrocampista e attaccante, anche per la burrascosa vita privata.
Valentino sposò infatti una ragazza dalla quale ebbe i figli Sandro, futuro calciatore dell’Inter, e Ferruccio, ma dalla quale si separò per andare a convivere con un’altra donna, Giuseppina Cutrone, fatto per i tempi giudicato piuttosto “azzardato”.
La prima squadra importante del giovane fu il Venezia, con cui vinse la Coppa Italia edizione 1941.
Il talento messo in mostra in quell’anno lo fece approdare nel Torino, squadra a cui legò indissolubilmente il suo nome.
Nelle cinque stagioni in maglia granata, Valentino Mazzola dette vita, insieme ai compagni, anch’essi dotati di straordinarie qualità tecniche e agonistiche, a un team eccezionale, non solo per i cinque scudetti consecutivamente vinti, ma anche per l’affiatamento e il fascino che quei giovani seppero esprimere dentro e fuori dal campo (erano tutti legati da un profondo sentimento di amicizia oltre che dalla comune militanza sportiva) e che portarono all’affermazione di quel fenomeno calcistico noto come “Grande Torino”.
Ovviamente, Mazzola fece parte anche della Nazionale azzurra, allora guidata dal commissario tecnico Vittorio Pozzo, in cui segnò 4 goal in 12 partite disputate.
La vita di Valentino Mazzola si spezzò presto, insieme a quella dei compagni, schiantandosi contro il muro della Basilica di Superga, il 4 Maggio 1949.
Il dolore e la commozione generali sono ben documentati dalle testimonianze dell’epoca, comprese le struggenti immagini dei solenni funerali a Torino cui una immensa folla commossa partecipò rendendo omaggio a quella che, probabilmente, resta e resterà la squadra di calcio più amata di ogni tempo (Articolo tratto da: notizie.it) (Foto da: storiedicalcio.org e wikipedia.org).
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