Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog

Il beauty-case di Merit conservato presso il Museo Egizio di Torino

Il beauty-case di Merit conservato presso il Museo Egizio di Torino

Quando lavoravo per il portale notizie.it mi capitò di dover scrivere un articolo su un reperto particolarmente affascinante, una trousse di bellezza appartenuta ad una donna egiziana di nome Merit oggi conservata a Torino.

Il beauty-case ci dice molto su usi e abitudini quotidiane delle signore dell’epoca: di seguito riporto il post.

 

 

 

Un'altra immagine del beauty-case di Merit

Un’altra immagine del beauty-case di Merit

Quello che vedete nella foto è un interessantissimo reperto conservato presso il Museo Egizio di Torino: si tratta di un super accessoriato beauty-case femminile appartenuto ad una donna egiziana di nome Merit, una signora piuttosto altolocata visto che era moglie di Kha, architetto ufficiale del faraone Amenhotep III (1390-1352 a.C.).

Ciò che maggiormente colpisce l’occhio dell’osservatore, è la varietà degli accessori contenuti nel raffinato cofanetto in legno dipinto, tutti oggetti per la toletta quotidiana, da vasi e vasetti di diverse dimensioni che servivano a portare con sé creme, unguenti e oli profumati, a bottiglie finemente lavorate, profumi, e persino bastoncini per il trucco del viso.

Basta questo beauty-case per comprendere appieno l’importanza della bellezza del corpo nell’antico Egitto, dove era considerato del tutto normale dedicare ore e ore della giornata alla cura del proprio aspetto, con l’igiene innanzitutto, ma anche con l’aiuto di cosmetici, emulsioni, polveri e parrucche.

Anzi, si può affermare che tra i popoli più antichi e culturalmente evoluti, quello d’Egitto fu forse il più tenacemente ancorato a saldi principi estetici, che finirono con il caratterizzarlo fortemente e per espandersi ben al di là dei confini nazionali con la conquista da parte di Alessandro Magno prima e con la dominazione romana poi (Articolo tratto da: notizie.it) (Foto da: crocieristi.it e readingthepast.blogspot.it).

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About the Author: Maria Paola Macioci