Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Dallo sciagurato incontro di due mondi apparentemente opposti, quello dorato e disinvolto di un certo tipo di ambiente cinematografico e quello impenetrabile del satanismo omicida, scaturì uno dei casi di cronaca nera più scioccanti del XX secolo, la cosiddetta “strage di Cielo Drive“, in cui perse la vita, tra gli altri, la celebre attrice Sharon Tate, moglie di Roman Polanski.
Dinamica e dettagli dell’evento si trovano nell’articolo che scrissi per notizie.it, che riporto di seguito.
Sharon Tate era una bellissima e promettente attrice di 26 anni quando, nella notte tra l’8 e il 9 Agosto del 1969, la follia omicida di Charles Manson e dei suoi seguaci, pose fine alla sua vita e a quella di quattro amici che ebbero la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato; in realtà, a morire in quelle ore di follia, fu anche il bambino dell’attrice, che sarebbe nato di lì a pochi giorni, a cui era stato imposto il nome di Paul Richard Polanski.
La villa teatro dell’eccidio che sconvolse il mondo del cinema e non solo, era la 10050 di Cielo Drive, in California, acquistata da Sharon e il chiacchierato marito regista Roman Polanski dopo le nozze, in cui la giovane star stava trascorrendo gli ultimi giorni di gravidanza immersa nella quiete del verde circostante; la coppia aveva acquistato l’abitazione nonostante la fama sinistra che l’accompagnava, dovuta al suicidio molti anni prima di Paul Bern, marito di Jean Harlow, che vi si era sparato un colpo di pistola in camera da letto quando ne erano i proprietari.
Ma cosa successe realmente in quella notte di orrore, che finì per gettare un’ombra inquietante su un certo tipo di ambiente hollywoodiano e su un’intera generazione di giovani dalla vita leggera e brillante?
I racconti da parte degli assassini, membri di una setta satanica che si faceva chiamare La famiglia di Manson, furono agghiaccianti: lunghi e interminabili minuti di allucinata pazzia che li indusse a terrorizzare, massacrare, oltraggiare senza ragione e senza un attimo di umana esitazione, cinque persone colpevoli di nulla, compresa una donna prossima al parto che non riuscì ad avere salva la vita nemmeno supplicando pietà per il proprio bambino.
Al suo arrivo, la polizia si trovò di fronte a uno spettacolo orribile: le vittime erano state trucidate a colpi di coltello e arma da fuoco, e non paghi dello scempio compiuto, gli assassini avevano infierito con ferocia inaudita sui corpi, giungendo a sventrare la povera Sharon e a lasciarle penzolante al collo la corda con cui era stata strangolata.
Roman Polansky scampò al massacro per puro caso, ovvero per essersi trattenuto più a lungo sul set.
Insieme alla bionda e famosa star trovarono la morte anche Jay Scharing, amico e suo ex fidanzato, l’ereditiera Abigail Folger e il compagno Voytek Frycowsky, Steven Parent.
Manson fu arrestato insieme ai complici e condannato all’ergastolo; nel corso degli anni la madre e le sorelle minori dell’attrice uccisa, si sono impegnate a favore dei diritti delle vittime, aiutando persone gravate da dolori e tragedie simili a quelli da loro vissuti.
A posteriori, in molti hanno voluto leggere nell’eccidio di Cielo Drive, la fine di un certo tipo di mondo dorato e superficiale tipico dell’ambiente cinematografico dell’epoca, e vedere nella personalità delle vittime, accomunate da una condotta di vita piuttosto frivola e non troppo impegnata, i bersagli ideali per menti invasate quali quelle di Manson e compagni, ma la verità, a mio avviso, è molto più semplice e lineare, e va ricercata nella follia incontrollabile che purtroppo a volte ottenebra la mente umana, oltre che nel destino avverso di alcuni (Articolo tratto da: notizie.it) (Foto da: wikipedia.org e mansonblog.com).
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