Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog

Interno del primo Coffee House a Boston, Inghilterra, 1689 (Anonimo)

Interno del primo Coffee House a Boston, Inghilterra, 1689 (Anonimo)

Anche stavolta la nobile arte della pittura ci permette di catapultarci in un attimo in un momento del passato, di cui possiamo assaporare atmosfere e sensazioni come se si trattasse del presente.

L’immagine riproduce un celebre dipinto anonimo del 1689 che raffigura l’interno della prima coffee house inglese, un locale chiamato London Coffee House, che si trovava a Boston; dall’ambiente rappresentato, animato da uomini eleganti intenti a conversare amabilmente, si ricava un’immediata impressione di allegra cordialità, ed esattamente così dovevano apparire anche nella realtà le caffetterie inglesi del XVII secolo.

Ma come erano strutturati, a cosa servivano e che tipo di vita si svolgeva all’interno di questi esercizi?

Sorte e diffusesi a partire dalla fine del ‘600, le coffee house inglesi, in italiano letteralmente “case del caffè“, venivano comunemente dette anche penny universities, ovvero “università da un penny“, una calzante definizione che rende immediatamente l’idea di come fossero: un penny era il costo di un caffè, piacevole pretesto per socializzare e conoscere altre persone con cui instaurare brillanti conversazioni.

Nelle coffee house si discuteva su tutto, spaziando dalla politica alla cronaca, dalla letteratura all’arte, dall’economia alla finanza; in pochi sanno che proprio all’interno di questi locali nacquero molte imprese ed istituti a tutt’oggi esistenti ed operativi, come la Borsa di Londra, la società assicurativa Lloyd’s e le celebri case d’asta Christie’s e Sotheby’s.

Nonostante il successo di pubblico riscosso tuttavia, le coffee house resistettero relativamente poco e vennero ben presto sostituite dalle tea house: numerose colonie inglesi, soprattutto l’India e lo Sri Lanka, producevano enormi quantità di tè, perché non approfittarne? (Foto da: ebookxtra.it).

 

 

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About the Author: Maria Paola Macioci