Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog

Scene di lavorazione dei cibi in Egitto (particolare di pittura parietale della tomba di Ramesse III)

Scene di lavorazione dei cibi in Egitto (particolare di pittura parietale della tomba di Ramesse III)

Come avveniva la conservazione dei cibi nell’Antico Egitto?

Come facevano gli Egiziani a mantenere gli alimenti a lungo, senza mezzi di refrigerazione adeguati e in condizioni climatiche decisamente difficili?

Come potevano le loro scorte di vivande resistere nei lunghi mesi caldi con temperature estremamente elevate?

Dobbiamo ammettere che gli antichi Egizi se la cavavano bene anche in questo campo.

Nell’ambito della conservazione dei cibi erano dei maestri.

La frutta, che aveva un ruolo importante nell’alimentazione giornaliera, veniva quasi sempre fatta seccare al sole, soprattutto le prugne, i fichi e i datteri, e così non solo si manteneva per molto tempo gustosa e fresca, ma costituiva anche un’ottima base per la preparazione dei dolci.

Le carni, di qualsiasi provenienza fossero, venivano di solito fatte macerare nel succo di limone, mentre per la maggior parte degli altri cibi si preferiva il sale.

Gli Egiziani avevano trovato anche un sistema pratico ed ecologico per lo smaltimento dei rifiuti, cioè i maiali, pronti a fare piazza pulita degli avanzi, che avrebbero altrimenti rappresentato un grosso pericolo per la popolazione, in quanto ogni residuo, nell’afa eccessiva, diventava un potenziale veicolo di infezioni (Foto da: beniculturali.it).

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About the Author: Maria Paola Macioci