Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Com’era la cucina degli antichi Egizi?
Quali erano le sue principali caratteristiche?
Gli Egiziani erano delle buone forchette, almeno a giudicare dalla varietà della loro alimentazione e dalla frequenza con cui mangiavano durante la giornata.
I pasti della giornata e le bevande preferite
La colazione tipica degli Egiziani era costituita da un piatto di fave cotte condite con aglio e limone, seguita da un più sostanzioso pasto di mezzogiorno a base di legumi freschi, soprattutto piselli, verdure crude come cetrioli, aglio, sedano, radicchio, cipolle e infine abbondante frutta, in particolare datteri, uva, melograni, noci, prugne e fichi.
Il cibo, di solito, si serviva posto al di sopra di una porzione di pane schiacciato (pane arabo), che quindi fungeva anche da piatto, mentre i pezzetti dello stesso facevano da posate per raccogliere il cibo e portarlo alla bocca.
Le bevande più diffuse erano il vino, riservato tuttavia solo alle classi sociali più elevate, e la birra, molto diffusa tra la popolazione.
Nella gastronomia egizia raramente si cuocevano i cibi , che si preferivano crudi sia per il clima, che non invitava di certo al
consumo di pietanze calde, o peggio, bollenti, sia per la scarsità del legno, che era meglio usare con parsimonia.
Il focolare, situato di solito all’esterno delle abitazioni, serviva soltanto a cucinare zuppe, stufati e raramente arrosti.
Cucina degli Antichi Egizi: cosa si mangiava
L’alimentazione degli Egiziani, un po’ come accadeva per tutti gli aspetti della loro grande civiltà, ruotava intorno al Nilo.
Da esso dipendevano la caccia, l’agricoltura e la pesca.
Le acque del “fiume divino” infatti, non solo rendevano estremamente fertile il terreno, ma ospitavano anche una gran quantità di pesci e quando si ritiravano dopo lo straripamento, lasciavano paludi anch’esse ricche di flora e di fauna.
E’ bene tuttavia specificare che pesce e selvaggina, come anatre, aironi e uccelli di passo, apparivano solo sulle tavole imbandite dei faraoni e dei ricchi e praticamente mai su quelle dei poveri.
Le carni più apprezzate erano quelle di pecora, capra e maiale, mentre buoi e mucche venivano preferiti come animali da fatica, soprattutto per la lavorazione dei campi.
Capre e pecore fornivano ovviamente anche il latte, usato più per la produzione dei formaggi che come bevanda.
Alcune ghiottonerie della cucina egizia?
Sicuramente la bottarga di cefalo di palude, in pratica uova di pesce essiccate (batarekh) e la zuppa di melokhia, un tipo di verdura alla quale venivano aggiunti pezzetti di carne, aglio, cipolla, olio e pepe, una prelibatezza che trovava unanime consenso sia presso i faraoni che tra i contadini (Foto da: antika.it e taccuinistorici.it).
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