Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Le donne romane di epoca imperiale indossavano abitualmente, sotto gli abiti, biancheria intima simile a quella moderna.
Del resto, come è noto, esse tenevano in grande considerazione l’aspetto esteriore, abbigliamento compreso.
Il subligar era una mutandina piuttosto ridotta e sgambata, mentre la fascia subligaris o mammillare era il reggiseno.
E’ piuttosto divertente dover constatare che le donne, a prescindere dall’epoca e dal popolo di appartenenza, hanno sempre usato piccoli trucchi ed espedienti di vario genere per apparire e sentirsi più belle e seducenti.
A proposito del reggiseno delle antiche romane, lo scrittore Ovidio, nella sua “ars amatoria“, raccomandava che fosse “imbottito se il seno è troppo piccolo“.
Il suddetto suggerimento ci fa pensare che anche allora, probabilmente, far apparire il décolleté più grande e prosperoso fosse di moda e che se non si era troppo dotate per natura, si poteva sempre ricorrere a stratagemmi simili all’effetto push-up che tutti oggi conosciamo molto bene.
La fascia subligaris e il subligar, simili ad un odierno bikini (guardate l’immagine allegata) venivano utilizzate dalle signore romane anche come tenuta per nuotare in piscina e fare ginnastica quando andavano alle terme (Foto da: operaclick.com).
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