Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Quale era il tipico abbigliamento maschile a Firenze nel 1300, all’incirca al tempo di Dante Alighieri?
In linea di massima era piuttosto elaborato.
Abbigliamento maschile fiorentino nel Medioevo: abiti e stoffe
All’epoca gli uomini indossavano una gonnella lunga dal collo alle caviglie, a volte, ma non sempre, stretta in vita da una cintura,.
Sulla suddetta gonnella si infilava la guarnacca (anche detta guarnaccia o gamurra), una specie di mantello a maniche larghe, di lana per l’inverno e di seta per l’estate, e foderato di pelliccia, ovviamente, solo per i ricchi.
Al di sopra di tutto il resto si metteva il lucco, un altro mantello tipicamente fiorentino dal caratteristico cappuccio a punta, che fungeva da soprabito.
I tipi di stoffa utilizzati per confezionare abiti dipendevano dalla disponibilità economica di chi doveva sfoggiarli.
Se i poveri quindi dovevano accontentarsi di tessuti grezzi a basso costo, spesso mal rifiniti e di foggia piuttosto grossolana, i ricchi potevano permettersi panni leggeri e preziosi, finemente lavorati.
Il contrasto tra l’abbigliamento dei ceti alti e quelli bassi era talmente evidente da essere sufficiente, da solo, ad indicare la classe di appartenenza di ciascuno.
Colori, scarpe e cappelli
A ciò contribuiva la scelta dei colori, che per alcune categorie sociali era obbligata.
Il rosso acceso, ad esempio, era prerogativa di giudici e notai, il rosso scarlatto dei cavalieri.
Per rifinire il look si indossavano calze alte fino a metà coscia e una soletta in cuoio nel punto in cui poggiava la pianta del piede.
Anche tra le calzature, naturalmente, sussistevano evidenti differenze a seconda del livello sociale.
Gli stivali o i tipici calzari in cuoio erano riservati a chi poteva concederseli, mentre i poveri si limitavano ad indossare dei rudimentali zoccoli sui piedi nudi, anche nei mesi freddi.
I cappelli, i cui modelli più in voga erano a punta o a turbante, erano riservati ai cittadini altolocati, a differenza dei poveri, che invece giravano per la città a capo scoperto.
Barba e capelli lunghi, per tutti, erano sinonimo di eleganza.
Una curiosità: le calze erano volutamente aderenti sulle parti intime per fare sfoggio della propria virilità, un’usanza non troppo raffinata, che era oggetto di pesanti critiche da parte dei predicatori (Foto da: wikipedia.org).
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