Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Quali rimedi adoperavano gli antichi romani per contrastare l’alito cattivo?
Si sa quanto essi fossero delle buone forchette, così come è nota la gran quantità di tempo che impiegavano nella cura del corpo, peccato che a volte queste due caratteristiche finissero per cozzare l’una contro l’altra.
Gli abituali pasti a base di infinite portate e fiumi di vino per esempio, portavano spesso con sé una certa pesantezza di stomaco e…di alito.
Da qui l’uso quasi maniacale di pastiglie profumate per la bocca (https://www.pilloledistoria.it//1936/storia-antica/ligiene-orale-nellantica-roma-si-lavavano-i-denti-i-romani).
Viene da pensare che costituisse quasi un problema “sociale” quello dell’alito cattivo, se persino uno scrittore serio come Plinio il Vecchio si preoccupò di elargire consigli in merito, elencando rimedi a dir poco strampalati ma, a suo dire, efficaci.
Quali?
Cenere di testa di lepre, cenere di denti d’asina, polvere di corna di cervo, pietra pomice e latte d’asina.
Non possiamo sapere se e quanto questi preparati si rivelassero realmente utili per conservare una bocca fresca e profumata, ma la fonte era certamente fra le più autorevoli di Roma (Foto da: wikipedia.org).
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