Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Non avrà mai fine l’ammirazione per Annibale Barca, il grande condottiero cartaginese che rischiò di far naufragare per sempre i sogni di gloria di Roma ben prima del tempo, un uomo di straordinario coraggio e di eccellenti doti militari, la cui grandezza fu riconosciuta ed ammessa persino dai nemici, per natura restii nel concedere lodi agli avversari.
Ma Annibale fu un avversario di immenso valore e Roma, che a causa sua rischiò la distruzione, fu costretta a rendergli onore.
Come accade per qualsiasi grande personaggio della Storia, anche intorno alla figura di Annibale è fiorita una serie di leggende dalle quali non è sempre facile estrapolare il fondo di verità che ne è alla base, tuttavia sappiamo che esso non può mancare.
Non c’è dunque alcun motivo per non credere alle doti da perfetto “infiltrato” dell’eroe cartaginese, che secondo un’antica tradizione, avrebbe mostrato una incredibile abilità nel travestirsi per intrufolarsi nel campo nemico e carpire informazioni utili senza il rischio di essere scoperto.
Si dice che per questa sua abitudine Annibale portasse sempre con sé una specie di valigia in cui custodiva parrucche, barbe finte e baffi posticci, un espediente, quello della “mascherata”, che gli sarebbe sempre riuscito, procurandogli vantaggi di non poco conto in battaglia. (albertoperconte.it)
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