Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Tutto ciò che sappiamo di Antinoo è che era bellissimo e che fu l’amante dell’Imperatore Adriano.
Le notizie biografiche sul suo conto sono molto scarse: nato a Bythinium il 27 Novembre di un anno imprecisato intorno al 110 d.C., entrato come molti altri giovani alla corte dell’Imperatore, finì ben presto per soppiantarli tutti divenendo il primo favorito.
L’episodio più noto e controverso della brevissima esistenza di Antinoo, è la sua morte, avvenuta nel 130 d.C. allorché, cadendo non si sa bene come dalla nave sulla quale stava compiendo una traversata sul Nilo, morì annegato.
Aveva solo 20 anni e le circostanze della sua tragica fine non furono mai chiarite; qualcuno azzardò l’ipotesi che fosse stato l’Imperatore stesso ad ordinarne l’assassinio, ma la tesi sembra non poggiare su alcun fondamento concreto, sia perché non se ne capirebbero le motivazioni, sia, in prima istanza, perché è certo che Adriano provasse per il ragazzo una passione sincera.
A dirla tutta, si può affermare con certezza che l’Imperatore avesse letteralmente perso la
testa per il giovane greco, tanto da non fare alcun mistero del sentimento che li legava e da non avere nessuna remora a mostrarsi pubblicamente in sua compagnia, incurante delle critiche che da più parti piovevano su questa sfrontata relazione di natura chiaramente omosessuale.
Non che l’omosessualità non esistesse a Roma ovviamente, o che fosse osteggiata, ma non c’era mai stato prima di allora un riferimento culturale simile, che si inseriva invece nel personale desiderio da parte di Adriano di imitazione dei filosofi classici greci, per i quali, come è noto, il legame, anche sentimentale, tra l’adulto e il giovane, era considerato un passaggio obbligato nella formazione di un uomo e veniva idealizzato come il momento più significativo dell’intero processo; è in tale ambito quindi, che deve necessariamente essere inquadrata la scelta di Adriano, stigmatizzata dai fautori di una stretta osservanza delle antiche virtù della romanità tradizionale, di circondarsi di gradevoli favoriti.
Le perfette fattezze di Antinoo possiamo ammirarle ancora oggi grazie alle statue e alle effigi a noi giunte, il cui cospicuo numero è dovuto proprio all’atteggiamento che l’inconsolabile imperatore tenne dopo la tragica scomparsa dell’amante, al quale tributò onori degni di un dio, ordinando manifestazioni di lutto, costruzioni e intitolazioni a suo nome; l’immagine che ci è pervenuta di Antinoo, anche se certamente idealizzata nei ritratti alla maniera greca, è quella di un giovane uomo di straordinaria bellezza, il cui volto dai lineamenti perfetti incorniciato da lunghe ciocche di capelli appena scomposti, si accompagna ad un corpo slanciato, dalla muscolatura appena accennata, morbido e dalle movenze sensuali.
Purtroppo per Adriano, il culto, di certo esagerato e da tanti solo tollerato, istituito per l’amato, svanì completamente subito dopo la sua morte, ma la memoria della loro relazione restò a lungo nella mente dei posteri e di molti artisti, che l’hanno spesso immortalata (anche se non tutti) come esempio di cattiva condotta . (Foto da ildiariodinancy.it e lapiazzacastelmadama.com)
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