Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Siamo talmente abituati a vederla nell’armadietto dei medicinali e a prenderne una compressa al minimo accenno di influenza, mal di testa o mal di pancia, che neppure ci rendiamo conto di quanto l’aspirina, il farmaco da banco oggi più venduto ed usato, abbia segnato un passo decisivo nella storia della medicina e dell’industria farmaceutica moderne.
In poco più di un secolo, essa è diventata una sorta di panacea per i malesseri più comuni.
In realtà il salice, la pianta da cui si estrae l’acido salicilico, veniva usata per le sue riconosciute proprietà terapeutiche già nell’antichità.
Gli Egizi, solo per fare qualche esempio, ne preferivano la corteccia e le foglie.
Ippocrate, il grande medico vissuto tra il V e il VI sec. a.C., ne consigliava l’infuso per lenire disturbi di varia origine e natura.
L’utilizzo terapeutico del salice conobbe un significativo declino solo a partire dalla fine del Medioevo.
In linea con lo spirito pragmatico del tempo infatti, si preferiva destinare i rami giovani della pianta alla realizzazione di cesti, di cui si faceva un uso massiccio, e alla legatura delle piante.
Dalla scoperta dell’America (1492) in poi quindi, il chinino, estratto dalle bacche della china, una pianta del Sudamerica, divenne l’antipretico più diffuso.
Esso si rivelò prezioso contro il flagello della malaria.
Dal semplice salice all’Aspirina
Complice il blocco continentale imposto da Napoleone nel 1806, all’inizio del XIX secolo il buon vecchio salice tornò di nuovo in auge e, grazie al miglioramento delle conoscenze mediche e scientifiche, si potette procedere, per tappe, a studi e formulazioni che di lì a poco avrebbero portato all’Aspirina.
Dapprima avvenne l’estrazione dell’acido salicilico da parte di Raffaele Piria (1838), poi quella dell’acido acetilsalicilico (in forma impura) ad opera del francese Charles Frédéric Gerhardt (1853), infine si giunse all’Aspirina vera e propria.
Ufficialmente essa venne inventata da Felix Hoffmann, chimico della Bayer, ma tale paternità è stata recentemente messa in dubbio a favore dello scienziato ebreo tedesco Arthur Eichengrun, oscurato, sembrerebbe, dai nazisti.
Quello che è certo è che dalla fine dell’800 in poi l’Aspirina, sotto forma di polvere, compresse e bustine, grazie alle sue straordinarie virtù antidolorifiche e antipiretiche, è divenuta il farmaco “di famiglia” più famoso e usato nel mondo. (Foto da: unpixelperamico.blogspot.it e rodeoclown.net)
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