Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Un aspetto curato giocava un ruolo di primo piano in quello che era l’ideale di femminilità dell’Antica Grecia, dove gli artifici del trucco dovevano servire principalmente a rendere le donne il più possibile vicine alle divinità.
Il trucco del viso, oltre che sulla pelle esasperatamente bianca (https://www.pilloledistoria.it//2059/storia-antica/bellezza-nellantica-grecia-cosmetici-pericolosi), era incentrato su quello degli occhi, che doveva essere vistoso e quindi volutamente carico.
Per raggiungere il risultato voluto, i bordi delle palpebre venivano accentuati con una spessa riga nera delineata con un pezzetto di carbone e allungata leteralmente per far sembrare gli occhi più grandi; gli “ombretti”, ottenuti dalla polverizzazione di diverse sostanze vegetali e minerali, era di vari colori, ma con una netta predominanza di rosso, verde e toni del marrone.
Il trucco degli occhi non poteva dirsi completo senza quello delle sopracciglia, che venivano scurite con antimonio nero e polvere di carbone e allungate al di sopra del naso fin quasi a congiungersi, poiché, secondo i canoni dell’epoca, questo vezzo conferiva carattere al volto e, simbolicamente, anche alla persona nella sua interezza.
Nell’Antica Grecia la debolezza era infatti un elemento negativo sia per gli uomini che per le donne. (Foto: basilisco.blogspot.it)
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Very nice post. I certainly appreciate this website. deaedek
Thank you! ;)
Molto d’aiuto è anche se è corto dice tutte le informazioni che ti servono .
Gli articoli troppo lunghi su internet non li legge nessuno ;)