Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Dato il numero e la portata, sulle stranezze di Nerone (37-68 d.C.) sono stati versati fiumi di inchiostro, ma questo aneddoto ha dell’incredibile.
Un’antica leggenda, nella quale non si sa se e quanta parte di verità ci sia, narra che per un certo periodo della sua vita lo stravagante imperatore romano fu ossessionato dal desiderio di…maternità, nel senso che ambiva ad avere una gravidanza e a provare l’ebbrezza del parto.
Alla sua maniera, Nerone minacciò tutti i medici della corte finché non ne trovò due che, per evitare di fare una brutta fine, gli garantirono che lo avrebbero fatto rimanere “incinto”.
Per riuscire nell’intento gli fu detto di bere una pozione “magica” che era in realtà una miscela di sostanze soporifere con all’interno una piccolissima rana; l’animaletto, ingoiato vivo, muovendosi nello stomaco avrebbe dato all’uomo la sensazione di avere una gestazione.
Consapevoli del grossolano inganno, i dottori se la dettero preventivamente a gambe, prima che la rana, viva e vegeta, rispuntasse fuori…immaginate come.
Quando a corte si sparse la voce su quanto accaduto e iniziarono a serpeggiare commenti ironici e sarcastici, Nerone spiazzò tutti facendo sfilare la rana su un cocchio regale e 15 aristocratici al seguito per le vie della città.
Si dice che la rana, una volta giunti nei pressi del Tevere, si sia gettata nell’acqua facendo perdere le sue tracce.
Da qui la leggenda secondo la quale il nome Laterano, una delle più celebri zone di Roma, deriverebbe dall’espressione “latitans rana“, ovvero “rana che scappa“. (Foto da: ilpopolano.it)
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