Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Esiste da secoli una diceria secondo la quale gli spaghetti, oggi il tipo di pasta italiana più conosciuta al mondo, sarebbero stati inventati dai cinesi e portati in Europa solo nel Medioevo, ovvero da Marco Polo dopo il suo ritorno dal lungo viaggio in Oriente.
Si tratta tuttavia di una chiacchiera senza fondamento: ecco il perché.
Il più antico piatto di spaghetti giunto fino a noi fu in effetti rinvenuto in una zona nel Nord-Ovest della Cina e risalirebbe a circa 40000 anni fa, ma sono fatti di miglio.
Gli spaghetti cinesi, sebbene antichissimi, erano soprattutto a base di soia, mentre il frumento non era neanche conosciuto.
Di contro, un testo risalente al XII secolo, precedente all’impresa di Marco Polo di almeno 100 anni, accenna ad un piatto di “vermicelli”, definendoli una pasta di grano a fili sottili prodotta nelle vicinanze di Palermo, probabilmente di origine araba.
In conclusione, spaghetti cinesi ed italiani sono due invenzioni tra loro del tutto indipendenti.
I “nostri” inoltre, sarebbero in realtà un’invenzione araba che presto si è diffusa in Italia, dove ha riscontrato un enorme ed imperituro successo. (Foto da wikipedia.org).
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