Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
L’igiene orale nell’Antica Roma era molto accurata: la bocca doveva essere pulita e i denti splendenti.
Del resto, come è noto, i romani erano piuttosto scrupolosi in fatto di pulizia personale, una caratteristica tutt’altro che scontata fra i popoli antichi (vedi anche: https://www.pilloledistoria.it//9773/storia-antica/antica-roma-olio-doliva-medicina).
Il “dentifricio” più in voga era una pasta a base di bicarbonato di sodio, una sostanza naturalmente detergente, disinfettante e dal blando effetto sbiancante.
Tuttavia c’era anche chi preferiva lavarsi i denti con… l’urina, secondo un’usanza importata dalle popolazioni della Spagna e dell’Africa Settentrionale.
Essa veniva strofinata sui denti e impiegata per veri e propri gargarismi (!!!).
Forse però, nonostante la buona volontà, i rimedi dei romani per l’igiene orale non sortivano gli effetti sperati se è vero che, in base a quanto lasciato scritto da diversi autori latini, la maggior parte di loro si ritrovava con la dentatura irrimediabilmente guasta.
E poi c’era il problema dell’alito, messo a dura prova dalle abitudini alimentari, troppo ricche sia in qualità che in quantità.
Per ovviare all’inconveniente, i romani facevano largo uso di pastiglie profumate da masticare possibilmente dopo i (lauti) pasti. (Foto da: wikipedia.org)
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