Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Da oltre due secoli la presa della Bastiglia ha assunto un valore storico di fondamentale importanza, ma ciò è dovuto più al suo significato simbolico, realmente altissimo, che alla grandiosità dell’evento vero e proprio.
Ad esso infatti, prese parte solo una sparuta minoranza di parigini, per nulla animata dalle intenzioni che le sono state attribuite a posteriori e ben lontana dal prevedere le conseguenze che da quel gesto collettivo sarebbero derivate.
Il 14 Luglio 1789 è la data con cui per convenzione si fa iniziare la Rivoluzione Francese, i cui fermenti erano però in atto già da molto tempo addietro.
Su quella memorabile giornata, proprio a causa della lettura che ne è stata data successivamente, si è molto favoleggiato, ingigantendone di fatto la portata.
Molti sono convinti che la presa della Bastiglia sia consistita in una generale sollevazione di tutto o quasi il popolo parigino contro quello che era divenuto il simbolo dell’odiata Monarchia, una vetusta e spettrale fortezza adibita a carcere di cui si intese, tra l’altro, far fuggire i prigionieri nel nome di nobili ideali quali quelli della Libertà e della Giustizia.
Niente di più lontano dal vero.
Presa della Bastiglia: come andò veramente?
Alla presa della Bastiglia partecipò, e questo è storicamente accertato, solo qualche centinaio di cittadini, in maggioranza
abitanti del faubourg Saint-Antoine, che intendevano dar vita ad una specie di colpo di Stato militare, volto a cacciar via l’Assemblea Nazionale.
Gli assalitori, tra cui 13 italiani, erano ferventi monarchici e il grido di “Viva il re” accompagnò l’azione della gran parte di loro.
Il vecchio e tetro edificio aveva perso da secoli la sua originaria funzione ed anche come prigione era stata ormai quasi
completamente soppiantata da strutture più moderne ed adeguate.
Trasformata ormai in un deposito di polvere da sparo (forse il vero obiettivo dei facinorosi), quel 14 Luglio la Bastiglia ospitava solo 7 detenuti, ovvero un libertino, due malati di mente e quattro falsari, sorvegliati da una guarnigione di poco più di cento tra invalidi e svizzeri, tutti massacrati senza pietà.
Al marchese Bernard-René Jourdan De Launay, governatore della fortezza, fu tagliata la testa, che poco dopo finì portata in trionfo su una picca fra le strade di Parigi.
I resti della Bastiglia furono in seguito completamente demoliti e le pietre riutilizzate per la costruzione dei pilastri del Pont de la Concorde (tutt’oggi visibili).
Qualche frammento infine, apparve sulle bancarelle per essere venduto come souvenir. (Foto da: wikipedia.org)
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