Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Ponzio Pilato, procuratore di Giudea passato alla Storia per essere stato colui che condannò a morte Gesù, è uno dei personaggi più oscuri dell’antica Roma e uno di quelli su cui si è favoleggiato di più: capire fin dove arriva la realtà e dove inizia la leggenda, è quasi impossibile.
Esattamente come la vita, anche la sua fine resta un mistero: come morì Pilato?
Ci sono state tramandate in proposito più ipotesi, ma nessuna è stata
finora accertata da fonti sicure ed incontrovertibili.
Una tesi affascinante, ma non provata, vuole Ponzio Pilato suicida una volta ritornato a Roma; il rimorso per aver fatto uccidere un uomo innocente lo avrebbe divorato nell’animo fino a spingerlo a gettarsi nelle acque del Tevere.
Non meno suggestiva, ma anch’essa tutta da dimostrare, è la teoria secondo la quale Pilato si sarebbe convertito al Cristianesimo, in parte anche per l’influsso esercitato su di lui dalla moglie Claudia Procula, fervente credente, e sarebbe addirittura stato martirizzato sotto Nerone.
Nonostante, come è evidente, regni la più assoluta incertezza sia sulle sue scelte di vita che sulle circostanze della sua morte, la Chiesa copta venera Pilato come santo (Foto da: wahooart.com e theblogofdreams.blogspirit.com ).
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Quello non è il ritratto di Claudia Procula, moglie di Ponzio Pilato, ma è un ritratto che proviene dell’Egitto, e fa parte dei famosissimi ritratti del Fayum, circa 600 ritratti funebri di personaggi egiziani e greco-egiziani dalla fine del I secolo a.C. alla metà del III secolo d.C durante la dominazione romana.
Ti ringrazio per la segnalazione, cambio l’immagine (siate comprensivi, sono centinaia di articoli e centinaia di immagini, non sono infallibile! ;)) Comunque, per precisione, ti allego questo link, che riguarda una biografia di Claudia Procula: sulla copertina del libro c’è questo ritratto femmninile