Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog

Gabriel Garko nella parte di Rodolfo Valentino (foto da urbanpost.it)

Gabriel Garko nella parte di Rodolfo Valentino (foto da urbanpost.it)

Gabriel Garko interpreta per il piccolo schermo Rodolfo Valentino, mito del Cinema e suo primo vero sex-symbol.

Chi meglio di Garko poteva, in effetti, prestare il volto ad un attore rimasto celebre tanto per le straordinarie doti recitative quanto per una bellezza fuori dal comune?

Non a caso Rodolfo Valentino-La leggenda, la nuova fiction di Canale 5, punta molto sulle qualità fisiche ed estetiche del protagonista, raccontato in chiave, sembra, decisamente spregiudicata, sebbene tale aspetto non rappresenti di certo una novità, neanche per le miniserie storiche, sempre più infarcite di scene osé e particolari piccanti.

A dimostrazione del fatto che questi espedienti sarebbero in grado come null’altro di suscitare interesse e aumentare l’audience del prodotto, contribuisce la polemica che da qualche giorno rimbalza su giornali e siti web riguardante una scena di nudo integrale che Mediaset, con la contrarietà del regista, vorrebbe tagliare non giudicandola idonea al pubblico di prima serata; in attesa di vedere chi, alla fine, la spunterà, ripercorriamo brevemente le tappe principali della vita e della carriera di Rodolfo Valentino.

Figlio del veterinario ed ex capitano di cavalleria Giovanni Guglielmi e della ex ballerina Gabrielle, che gli trasmise fin da subito la passione per la danza, il piccolo Rodolfo nacque a Castellaneta, in Puglia, nel 1895.

L’infanzia del futuro divo di Hollywood fu segnata dalla prematura scomparsa del padre, morto quando lui aveva solo 11 anni; a 18, forte di un’indiscutibile avvenenza e di un più che discreto talento di ballerino, Rodolfo, come tanti altri giovani dell’epoca, decise di tentare la fortuna in America.

I primi tempi non furono facili e per sfuggire alla miseria e alla triste condizione di emigrante, il ragazzo accettò anche di intrattenere donne sole a pagamento, finché non venne notato e iniziò a girare da comparsa i primi film.

Fu I quattro cavalieri dell’apocalisse (1921) a dargli il successo che aveva sempre sognato e a consacrarlo come il più grande sex-symbol maschile degli anni ’20 e non solo.

Rodolfo Valentino

Rodolfo Valentino

Non che non fosse bravo Rodolfo Guglielmi, ormai Valentino, ma indubbiamente la bellezza svolse un ruolo di primo piano nella sua riuscita di artista: il suo sguardo, magnetico e sensualmente ambiguo, mandò in deliquio le donne di tutto il mondo.

E non solo sullo schermo: le amanti di Rodolfo Valentino furono tante anche nella vita finché, dopo un primo matrimonio lampo durato un solo mese con Jean Acker, nel 1922 e poi ancora nel 1923 dopo un’accusa di bigamia, sposò l’attrice Natacha Rambova, una donna arrivista e senza scrupoli che ne condizionò pesantemente la carriera.

Che fu brevissima come la sua vita: Rodolfo Valentino, acclamato e adorato quasi come una divinità, morì per le complicazioni di una peritonite a soli 31 anni, una fine tragica, improvvisa e persino banale, che contribuì a fare di lui una leggenda planetaria.

A metà strada fra la biografia e il romanzo, la fiction di Canale 5 si propone di mostrare l’uomo più che il personaggio, di far conoscere al grande pubblico i vizi e le virtù della persona piuttosto che i trionfi e gli allori del divo universale.

Per farlo, la miniserie si avvale di un cast d’eccezione: oltre a Gabriel Garko nel ruolo principale, citiamo anche Angela Molina (l’amatissima madre Marie Gabrielle), Giuliana De Sio (Alla Nazimova), Asia Argento (Natacha Rambova), Dalila di Lazzaro (Nina Banzi) e Victoria Larchenko (Caterina). Foto: www.urbanspot.it  e  www.successeoggi.it  )

 

 

 

 

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About the Author: Maria Paola Macioci