Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog

dormire nell'antichità

Dormire nell’antichità: una camera da letto medievale

Com’era dormire nell’antichità?

Nel Medioevo e nel Rinascimento il sonno aveva un ruolo molto diverso da quello odierno.

Lo spazio abitativo limitato e la mancanza di standard sanitari rendevano spesso il sonno una sfida.

Nelle regioni più fredde d’Europa, l’architettura offriva spesso poca protezione contro le gelide notti invernali, motivo per cui i letti e le camere da letto venivano utilizzate in modo innovativo.

Spesso tutta la famiglia dormiva insieme in uno spazio ridotto e in alcune zone sono state sviluppate strutture per dormire in alta quota.

Come si dormiva in Italia

Le famiglie più ricche prediligevano camere da letto separate con un elevato livello di comfort.

Le famiglie con redditi più bassi spesso avevano a disposizione una sola stanza e dormivano vicine.

Il letto era costituito da semplici strutture in legno, spesso circondate da teli o coperte, mentre il fieno o la paglia servivano come ulteriore fonte di calore in inverno.

Soprattutto nelle regioni settentrionali si svilupparono costruzioni già simili agli attuali letti a soppalco.

Tuttavia, queste costruzioni non venivano utilizzate solo per le camere dei bambini, come accade oggi, ma offrivano a tutta la famiglia uno spazio per dormire in comune.

La zona notte rialzata aiutava a tenere fuori l’aria fredda del pavimento e a risparmiare spazio.

Le famiglie più ricche avevano letti in legno di quercia con ornamenti intagliati, che spesso riportavano lo stemma della famiglia.

Alle fasce più povere della popolazione, invece, erano riservate semplici strutture in legno e stuoie di paglia.

Dormire nell’antichità: il sonno condiviso nel Nord Europa

Nel Nord Europa, gli inverni freddi e le stanze poco riscaldate caratterizzavano la cultura del sonno.

Un letto singolo era spesso utilizzato da tutta la famiglia per sfruttare il calore corporeo ed evitare l’aria fredda del pavimento.

In molte case, la zona notte era situata su una piattaforma di legno rialzata.

Questo tipo di giaciglio offriva protezione dal freddo e sicurezza da parassiti e sporcizia.

Soprattutto nelle zone rurali, era comune separare il letto dal resto dello spazio abitativo con panni o coperte.

Queste piattaforme erano spesso costruite a un’altezza tale che le provviste conservate sotto di esse fornivano un ulteriore isolamento.

Mobili multiuso salva spazio

Le zone notte dell’Europa settentrionale avevano un’altra particolarità: durante il giorno venivano spesso utilizzate come mobili per sedersi.

Molti letti avevano piani o sponde scorrevoli che potevano essere ripiegati per fungere da panca o addirittura da tavolo.

Questo uso multifunzionale dei mobili era indispensabile nelle condizioni di vita anguste del Medioevo.

Le semplici case coloniche erano costruite in modo così stretto che ogni metro quadrato veniva utilizzato in modo efficiente.   

Igiene e comfort del sonno

dormire nell'antichità

Jean Steen – Donna che fa toeletta (1663)

Nel Medioevo e nel Rinascimento l’igiene aveva un ruolo minore rispetto a oggi.

La mancanza di strutture sanitarie e della conoscenza dei germi rendevano difficile la pulizia della zona notte.

Le famiglie contadine usavano spesso paglia e fieno come materassi, che rendevano il letto suscettibile ai parassiti.

La sostituzione regolare di questi materiali richiedeva molto tempo e di solito veniva effettuata solo una volta all’anno.

Il comfort del sonno era quindi molto limitato, soprattutto nelle famiglie povere.

Anche le famiglie più ricche utilizzavano materassi di paglia, ma spesso venivano ricoperti con tessuti come il lino per aumentare il comfort del sonno.

Nel XVI secolo comparvero i primi letti di piume, particolarmente diffusi nelle famiglie aristocratiche.

L’uso della piuma nei materassi e nei cuscini non solo aumentava il comfort, ma era anche considerato un segno di prosperità.

Le fonti storiche riferiscono di letti lussuosi nelle famiglie ricche, mentre le classi inferiori godevano di scarsa comodità.

I parassiti disturbavano il sonno

Tuttavia, pidocchi e pulci facevano parte della vita quotidiana delle famiglie benestanti.

L’uso frequente di erbe come la lavanda e l’artemisia aveva lo scopo di tenere lontani i parassiti.

Queste erbe venivano spesso integrate nelle stanze da letto per migliorare l’odore e scoraggiare gli insetti.

L’uso di questi rimedi naturali dimostra come le persone si sforzassero di mantenere la pulizia anche senza i moderni standard igienici.

I letti, quindi, non avevano solo una funzione pratica ma anche igienica (Foto da: criticaletteraria.org e lachambrebleuecultura.com).

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About the Author: Maria Paola Macioci