Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Sicuramente conoscete l’espressione, decisamente comune, “dormire sugli allori”, ma sapete qual è la sua origine?
Anch’essa, come tutto e tutti, ha dietro di sé una storia, anche piuttosto lunga.
Scoprite di seguito da dove deriva la locuzione.
Dormire sugli allori: cosa significa
Prima di vedere da dove viene il modo di dire “dormire sugli allori”, ripassiamo il suo significato.
Con questa frase si intende esortare qualcuno a cercare stimoli sempre nuovi e a non adagiarsi sui successi già conseguiti.
Si usa praticamente in ogni ambito, da quello sportivo alla scuola, dal campo artistico a quello professionale.
Origine dell’espressione linguistica: significato sacro dell’alloro nell’Antica Grecia
Prima di arrivare a noi, la locuzione ha percorso una strada lunghissima, che parte dalla Grecia antica e arriva fino ad oggi.
I Greci, come è noto, organizzavano spettacolari giochi collettivi dedicati ad Apollo, la cui pianta sacra era l’alloro.
Per questo motivo i vincitori venivano premiati con una corona realizzata con rami intrecciati di questo arbusto e così anche i condottieri e gli artisti che eccellevano per le proprie qualità e riuscivano ad ottenere i risultati migliori nel loro ambito.
Da Roma in poi
Presso i romani l’alloro, laurus, mantenne la sua connotazione di sacralità e le sue foglie continuarono a cingere la testa dei capi vittoriosi in battaglia.
Nel Medioevo infine, il lauro divenne il marchio distintivo di chi raggiungeva il massimo dei risultati negli studi accademici, da cui l’aggettivo laureato (laureatus) (Foto da: alamy.it).
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