Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Da secoli l’espressione “avere il sangue blu” indica le persone di nobili origini.
Ma da cosa deriva questo modo di dire che tutti conosciamo e, probabilmente, a volte usiamo?
Esistono varie teorie a riguardo.
Una delle più accreditate fa riferimento alla carnagione, che in passato, negli aristocratici, era in genere marcatamente più chiara rispetto a coloro che appartenevano agli strati più poveri della popolazione.
Il motivo risiedeva nel loro diverso modo di vivere.
I popolani infatti, svolgevano lavori umili e spesso pesanti, nella maggior parte dei casi all’aria aperta, pertanto il sole scuriva la loro pelle.
I nobili, al contrario, stavano più a lungo nelle loro ampie e comode dimore e quasi mai si esponevano ai raggi solari, quindi il loro incarnato restava talmente chiaro da rendere immediatamente visibili le vene bluastre più superficiali.
Secondo un’altra teoria invece, “sangue blu” deriverebbe dai frequenti lividi e gonfiori bluastri causati dall’emofilia.
Questa malattia ereditaria in passato era molto comune nelle classi abbienti, anche perché favorita dall’abitudine di legarsi sentimentalmente a parenti, anche stretti.
C’è poi da aggiungere che, in effetti, a giudicare dai ritratti giunti fino a noi, i nobili avevano quasi sempre la pelle molto chiara.
Ciò ha sicuramente influito sulla fortuna dell’espressione “avere il sangue blu” (Foto da: focusjunior.it).
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