Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Fra i balzelli più strani della storia, possiamo certamente annoverare anche la tassa sul cappello.
Proprio così: per un certo periodo di tempo, gli uomini che desideravano completare il proprio look con un cilindro, un berretto o una coppola, dovettero pagare un tributo allo Stato.
Possiamo immaginare con quanta gioia.
Accadeva nell’Inghilterra di fine ‘700 ed inizio ‘800, dove, a quanto pare, inventarsi tasse a dir poco bizzarre divenne una consuetudine (vedi anche: https://www.pilloledistoria.it//13131/storia-moderna/tassa-sulle-parrucche-fine-epoca-e-moda).
L’importo da corrispondere dipendeva dal tipo di copricapo usato.
Al momento dell’avvenuto pagamento, al cittadino veniva rilasciata una ricevuta che doveva essere mantenuta e, precisamente, applicata sulla fodera del cappello stesso.
In caso di controlli, si poteva così dimostrare di essere in regola.
Oltretutto si trattava di una questione tutt’altro che banale e non certo da poter essere presa sottogamba.
Le sanzioni previste per chi non ottemperava a tale obbligo infatti, potevano essere severissime, fino ad arrivare alla pena di morte.
Siamo pronti a scommettere che furono ben pochi i temerari che rischiarono la pelle solo per falsificare la ricevuta.
La tassa sul cappello fu in vigore dal 1784 al 1811 (Foto da: missdarcy.it).
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