Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Nel Rinascimento, in riferimento alla dieta, si registrò un boom dei formaggi e dei prodotti caseari in genere.
Il trend rispetto al Medioevo cambiò completamente.
A quell’epoca infatti, il formaggio era considerato un cibo per poveri, mentre i ricchi lo usavano più per abbellire le portate che come alimento a sé.
A partire dal ‘400 tutto cambiò: i formaggi ed i prodotti caseari vennero “nobilitati”, acquistando una “dignità” fino ad allora sconosciuta.
E’ così che essi fecero la loro comparsa anche sulle tavole dei più abbienti.
Ma quali erano i formaggi preferiti in Italia?
Di questo ci informa il Platina, considerato il più grande chef del Rinascimento (vedi https://www.pilloledistoria.it//3000/storia-moderna/cenni-storici-cucina-italiana-dal-rinascimento-allinizio-900).
Egli scrive: “si contendono il primato [quanto ad apprezzamento] il marzolino, che si fa in Toscana nel mese di Marzo, e il parmigiano delle regioni cisalpine, che si può chiamare anche maggengo, dal mese di Maggio”.
Il marzolino e il parmigiano quindi, due formaggi molto amati anche oggi.
Oltre ad essi, largo consenso ed impiego trovarono anche il burro e la panna, detta quest’ultima “pelle del latte”, utilizzati sia per la preparazione di piatti salati che per i dolci (Foto da: lauramalinverni.wordpress.com).
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