Ringrazio la rivista Vivesani per aver menzionato il mio blog
Il mitico gioco della Barbie e del suo eterno fidanzato Ken non è una prerogativa dei nostri tempi: i bambini e le bambine dell’Antica Grecia lo conoscevano e lo apprezzavano già migliaia di anni fa.
Lo testimonia un recente ritrovamento (risale a qualche mese fa) a Parion (oggi in Turchia), dove in alcune tombe di epoca ellenistica, accanto ai corpi di infanti, sono stati rinvenuti oggetti in miniatura.
Si tratta di manufatti dalle forme più disparate realizzate in ceramica: vi sono animali, figure mitologiche e, per l’appunto, statuette femminili e maschili, le prime poste vicino alle bambine, le seconde invece adagiate di fianco ai bambini.
La scoperta si deve all’archeologo Hasan Kasaoglu, secondo cui queste bambole venivano utilizzate proprio come ancora oggi si fa con Barbie e Ken i quali, nati da una geniale intuizione della Mattel negli anni ’60 dello scorso secolo, hanno letteralmente rivoluzionato il mondo ludico moderno dei più piccoli.
Ma perché questi giocattoli furono sepolti insieme ai loro sfortunati padroni?
Il gesto rivestiva un valore simbolico importante, non esclusivo della Grecia ma diffuso presso molte altre popolazioni dell’antichità (sarebbe stato in seguito appreso ed imitato anche dai Romani), ovvero quello di accompagnare il defunto nell’aldilà (Foto da: milano.repubblica.it).
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