Hiroo Onoda
L’articolo che segue è stato inviato a Pillole di Storia dal gestore del sito www.libripdf.com e riguarda Hiroo Onoda, un personaggio, precisamente un soldato, tutto da scoprire.
Buona lettura.
Hiroo Onoda anziano
Il 15 agosto 1945, l’Imperatore Hirohito annunciò la resa del Giappone, lo sgancio della
bomba aveva decretato la loro sconfitta, non restava che comunicarlo a tutto il mondo.
Fu così che terminò la seconda guerra mondiale.
Ma non per tutti: ci fu un soldato Hiroo Onoda che continuò a combattere per altri 29 anni,
perché non voleva credere che fosse finita.
Chi è Hiroo Onoda
Hiroo Onoda si arruolò a vent’anni nell’esercito giapponese, era molto patriottico e diventò
un sergente rigido e ligio al dovere.
Quando iniziò la guerra venne richiamato e diventò un membro della “Futamata Bunko di Nakano”
addestrato in tecniche di spionaggio e quelle di
guerriglia.
Nel 1944 il suo battaglione fu inviato in una piccola isola nelle Filippine, l’isola Lubang:
dovevano ostacolare l’avanzata dei nemici e gli ordinarono di non arrendersi mai, fino a nuovo
ordine.
Il 28 febbraio subirono un massiccio attacco da parte degli americani, Onoda e tre compagni
fuggirono all’attacco nascondendosi nelle montagne.
Gli ordini che aveva ricevuto erano chiari: “..le è assolutamente proibito arrendersi e morire
per mano propria.
Potrebbe volerci molto tempo, ma torneremo indietro a riprenderla.
Nel frattempo, fino a che ci sarà anche un sol uomo rimasto, lei dovrà guidarlo per completare la
missione.
Per nessun motivo dovrà togliersi la vita.”
La missione fallì, gli ufficiali nell’isola si arresero, la maggior parte dei militari giapponesi
morì, quelli rimasti decisero di arrendersi tranne lui e tre suoi commilitoni.
Da quel momento decisero di nascondersi nella foresta, vivevano di stenti, rubando alla
popolazione locale, nel libro scrive di essersi nutrito con le cortecce degli alberi.
Continuarono la loro personale guerra, ignorando i messaggi che arrivavano dall’esterno,
pensavano che fosse un trucco per farli arrendere.
Nel 1949 uno di loro, stanco di nutrirsi solo di bacche e cortecce, se ne andò e tornò
in patria.
Mandarono degli aerei e lanciarono foto e lettere dei parenti, ma nulla, continuavano a
pensare che fosse una strategia del nemico per costringerli ad arrendersi.
Passavano gli anni e loro continuavano la battaglia contro gli abitanti dell’isola .
Nel 1972 morì il suo ultimo compagno a quel punto rimase solo.
L’attesa di Hiroo Onoda
Nel 1974 uno studente Norio Suzuki riuscì a ritrovarlo, aveva lasciato l’università per andarlo
a cercare, fecero amicizia ma non gli volle credere.
Lui era un soldato attendeva gli ordini da un suo superiore.
Norio Suzuki andò a cercare l’ufficiale in comando quando fu mandato in missione, il
Maggiore Yashimi Taniguci che nel frattempo aveva lasciato l’arma e faceva il giornalaio, volò
nelle Filippine ed ordinò: “cessare immediatamente tutte le attività e le operazioni e mettersi
sotto il comando del più vicino ufficiale superiore”.
Finalmente anche per lui la guerra era finita, aveva combattuto per 29 anni, era stato
addestrato ad eseguire gli ordini, e solo un suo superiore poteva fermarlo.
Quando tornò in patria fu acclamato come un eroe, si era sacrificato ed aveva servito la
patria.
Dopo qualche anno si trasferì in Brasile, scrisse un libro della sua incredibile storia e nel 1996
tornò a Lubang donando una grossa somma di denaro ad una scuola elementare.
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